IL “BILL CARROTHERS TRIO” HA LASCIATO IL SEGNO

Una serata sulle note del jazz americano quella del 29 febbraio, organizzata dal Teatro Garibaldi di Modica: e un altro evento azzeccato, sia per qualità, che per gradimento del pubblico. Bill Carrothers, uno dei jazzisti americani più originali ed eclettici, ha incantato tutti col suo pianoforte. Accompagnato da Drew Grass (contrabbasso) e Bill Stewart (batteria), Carrothers ha manifestato, ancora una volta, tutto il suo talento e la sua raffinatezza romantica nel delicato sfiorare, o nel premere più deciso, i tasti di un pianoforte che ha suonato dritto al cuore dei presenti. Il pianista di Minneapolis si contraddistingue, infatti, per la sua spiccata comunicatività, per la sensibilità del tocco e per la varietà delle sue fonti d’ispirazione. Tutte le composizioni eseguite durante la serata sono firmate da Carrothers: “Peg”, “Vito”, “Waltz Macabre”, “Snowbound”, “Our House”, “Swing sing song”, “Home row”, “Gitchee Guwee”. Tutti i brani sono stati interpretati intensamente, grazie anche alla notevole sintonia fra i componenti del Trio.

Carrothers si contraddistingue anche per la sua attività di studioso di storia, solitario e colto, oltre che per i suoi studi musicali che lo hanno portato, negli anni, all’elaborazione di una propria concezione ed evoluzione del trio, caratterizzate da una cifra espressiva di grande profondità nelle tessiture armoniche.

Un concerto raffinato, quello del “Bill Carrothers Trio”, che ha donato a Modica una serata memorabile nel segno del jazz americano, con un’impronta di colto e sapiente romanticismo.

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