IL BENESSERE E LA BIOSICUREZZA NEGLI ALLEVAMENTI

Si sono concluse il 31/10/2014 le due edizioni, di un corso di formazione per i Medici Veterinari e Tecnici della Prevenzione dell’ASP di Ragusa dal titolo. “ Il benessere e la biosicurezza negli allevamenti bovini ed avicoli”.

Il corso, accreditato per gli ECM, ha visto come relatori i Dott.ri Farina Gaetano, Lo Magno Giorgio, Messina Antonello e Scribano Paolo, ed è stato svolto presso un’azienda zootecnica bovina, una di polli da carne  ed una galline ovaiole. In particolare, nell’allevamento di ovaiole della ditta AVI.MED di Modica, dove sono allevate, in capannoni con gabbie che rispettano i requisiti previsti dalle norme europee per il benessere, circa 500.000 galline, si sono esaminate le modalità con cui sono allevati gli animali e l’applicazione delle ferree norme di biosicurezza che sono messe in atto per scongiurare la presenza di malattie infettive che comporterebbero rischi per la salute degli animali, quella umana e la sicurezza alimentare.

 L’azienda fa parte, con altre, del comprensorio che costituisce il polo avicolo di Modica, uno dei primi a livello di Italia Meridionale per numero di avicoli allevati (oltre 9.000.000 di milioni di polli da carne e 5.000.000  di ovaiole allevatati annualmente)  e per prodotti appunto come le uova e i polli.

Gli argomenti trattati durante lo svolgimento del corso, la biosicurezza ed il benessere animale, sono tra quelli che oggi la Comunità Europea pone tra gli obiettivi primari nel campo zootecnico, della tutela della salute pubblica e della sicurezza alimentare.

La Commissione Europea, per far rispettare i regolamenti europei in materia, non solo ha fissato delle norme sanzionatorie  per chi non li rispetta, ma con la Politica Agricola Comunitaria ( PAC Reg. CE 1782/2003) ha stabilito degli aiuti al mondo agricolo con  l’erogazione diretta (pagamenti diretti dalla Comunità al produttore primario) di contributi economici all’allevatore, a condizione che  (condizionalità) che vengano rispettati i criteri gestionali obbligatori ( CGO) cioè le norme.

Discutendo di biosicurezza si è affrontata anche la tematica relativa alla farmacosorveglianza e all’uso improprio o eccessivo dei farmaci sia in campo veterinario che umano.

E’ stato accertato che l’uso improprio di farmaci o eccessivo, negli anni, si è tradotto nel rischio della nascita del fenomeno dell’antibiotico resistenza, cioè nella capacità del batterio di resistere all’azione degli antibiotici.

I dati non propriamente ottimisti, forniti dall’Agenzia Europea per il controllo e prevenzione delle malattie infettive di Stoccolma (ECDC), la quale gestisce una rete europea per il monitoraggio dei batteri all’antibiotico resistenza,  per l’Italia nel  2011 sono tra gli altri:

una prevalenza del 38% di ceppi Stapylococcus aureus meticillino-restenti

una prevalenza del 41% di ceppi di E. Coli resistenti ai fluorochinoloni

una prevalenza del 21% di ceppi di pseudomonas aeruginosa resistenti ai carbapenemi

una prevalenza del 27% di ceppi di Klebsiella pneumoniae resistenti ai carbapenemi

Si è raggiunto cioè un livello di antibiotico resistenza notevole, non solo in l’Italia ma anche in ambito Comunitario,   nei confronti di antibiotici di ultima scoperta come le cefalosporine di 4° e 5° generazione, i fluorochinoloni e i carbapenemi.

Anche il settore della sicurezza dei mangimi è stato affrontato, perché una cattiva alimentazione degli animali, si traduce in un danno prima nei confronti degli animali con la comparsa di  immunodepressione  e dopo in una diminuzione  delle produzioni zootecniche e una situazione di rischio per la  sicurezza alimentare, sicurezza che  deve essere garantita sin dalle fasi della produzione primaria.

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