IABICHELLA SULLA FESTA DEL LAVORO 2012

“Lavoratori, ricordatevi il 1 maggio di far festa. In quel giorno gli operai di tutto il mondo, coscienti dei loro diritti,lasceranno il lavoro per provare ai padroni che, malgrado le distanze e le differenze di nazionalità, linguaggio e razza, i proletari sono concordi nel voler migliorare la propria sorte”. Così  scrivevano in un volantino del 1890 distribuito a Napoli.

Oggi dopo oltre 120 anni ci ritroviamo a dover tutelare i posti di lavoro, più che le condizioni lavorative. Il 1° maggio 2012 sarà la festa dei disoccupati più che quella dei lavoratori?

In provincia di Ragusa la crisi occupazionale ha toccato livelli mai raggiunti prima.

Ai licenziamenti avvenuti nel 2011 ai danni delle 60 operatrici delle cooperative sociali modicane e dei 19 co.co.pro dell’Ato Ambiente Ragusa  sono seguiti i licenziamenti e la cassa integrazione per 31 lavoratori alla Ancione. La crisi occupazionale non ha risparmiato nemmeno le televisioni locali, difatti  anche per i dipendenti di Video Mediterraneo,Video 1, Tele Nova e Tele Iblea si è dovuto ricorrere agli ammortizzatori sociali.

I “vetusti” sindacati Cgil, Cisl e Uil iblei annaspano anch’essi nel mare dell’incertezza lavorativa dei loro iscritti, difendendo ora questi ora altri lavoratori, senza nessuna programmazione concreta e attuabile, assumendo un ruolo prettamente politico e allontanandosi sempre piu’ da quelli che sono le reali esigenze dei lavoratori, oggi per lo più disoccupati. Nessuna proposta, idea o suggerimento provengono da questi sindacati. La Cgil ha dato esempi sconcertanti in questi ultimi mesi,  attaccando perfino i lavoratori stessi, come gli ex dell’Ato Ambiente o ex lavoratori del sindacato stesso (Romina Licciardi n.d.r.), mentre la Cisl e la Uil continuano a farle da spalla sostenendone la “politica”.

Oggi bisogna dare sicure prospettive ai giovani, contrastare in modo  deciso l’abuso dei contratti a termine e parasubordinati, chiedere la defiscalizzazione delle retribuzioni dei lavoratori dipendenti, programmare insieme alle aziende la rioccupazione degli over 50, evitarne i licenziamenti. Spererei in un cambio di rotta, almeno delle altre sigle sindacali, altrimenti si dimettano e lascino il posto a chi ha davvero la passione per la tutela del lavoro e dei diritti dei lavoratori

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