I volontari della Misericordia di Modica a supporto del Pronto Soccorso. 22 mila accessi

I volontari della Confraternita della Misericordia di Modica hanno supportato il personale sanitario e dato supporto ai pazienti giunti al Pronto Soccorso dell'Ospedale Maggiore di Modica. Ecco la relazione delle attività svolte dai volontari. 

L’obiettivo principale delle linee di indirizzo alle Aziende Sanitarie per la gestione del sovraffollamento nelle strutture di Pronto Soccorso della Regione Sicilia secondo il D.A 1584/2018, si pone, come obiettivo principale il contrasto del sovraffollamento attraverso il monitoraggio continuo, l’analisi della criticità e l’attuazione degli specifici interventi volti alla riduzione del fenomeno. Il Progetto Obiettivo PSN 2017 Linea Progettuale 2 prevede la realizzazione di alcune azioni tra cui: Attivazione del Servizio per l’accoglienza dei cittadini che accedono al Pronto Soccorso.


Proprio al fine di realizzare una migliore fruizione dei servizi del PS, attenuando le eventuali tensioni tra gli operatori sanitari, i pazienti e i loro familiari e, prevenire gli episodi ricorrenti di degenerazioni violente dell’utenza presso i medesimi presidi sanitari.

Il Servizio dei Volontari della Misericordia al Pronto Soccorso dell’Ospedale Maggiore di Modica (Rg), comincia alle 8 del mattino e finisce alle 20 della sera, grazie a due turni (8-14, 14-20) coperti da due volontari alla volta.

Dopo la formazione, durata 2 mesi, i primi giorni del gennaio 2020 hanno visto l’inizio della turnazione dei Volontari presso il Pronto Soccorso, in un momento in cui il Paziente arrivava sempre accompagnato da uno o più familiari. Fin da subito il rapporto tra Utenti e Volontari è stato basato su “un affidarsi”, da parte del paziente, a coloro che potevano assisterlo emotivamente subito, accogliendo il malessere non solo fisico, ma anche l’ansia per la condizione che si trovava a vivere.

Quante volte i Volontari si sono trovati a spiegare la lunghezza dell’attesa, il perché del codice assegnato e hanno chiesto di avere pazienza ai pazienti e ai loro familiari nella sala di attesa!

Il 15 Marzo, subito dopo aver festeggiato l’8 marzo distribuendo materiale informativo sulla Festa della Donna, anche presso la Portineria del Nosocomio, inizia il lookdown, i volontari si sono fermati, il servizio viene sospeso.

Fortunatamente per Tutti, dopo la prima metà di Maggio, i Volontari sono tornati in servizio al PS e dal Primario, ai Medici di turno al Ps, ai Triagisti e ai Pre Triagisti hanno espresso contentezza per la ripresa.

I Volontari si sono ancora una volta “attrezzati” per affrontare al meglio i cambiamenti: niente parenti in sala d’aspetto, questi rimanevano fuori dietro la porta della stessa o dietro la porta principale del PS, avendo capito che i Volontari operavano ormai all’interno del PS. Forniti di mascherine, visiere e guanti, i Volontari si occupano, a tutt’oggi, di ascoltare le richieste dei pazienti, di aiutarli in tutti i modi permessi dal servizio stesso (accompagnarli a braccio in bagno o dal medico del Codice Bianco o a fare i raggi o all’ascensore per le visite ai vari ambulatori) ma soprattutto portare notizie non mediche “fuori” ai parenti in attesa (è consolante sapere “fuori” che il/la paziente è sereno, ha bevuto o ha mangiato, è stato inviato a fare esami specifici e che comunque non è solo/a). Fa parte dei compiti, non scritti, invitare il Medico, che ha in consegna il Paziente, a raggiungere il familiare fuori per spiegare loro le condizioni dello stesso.

Il Dr. Polara Primario del Pronto Soccorso dell’Ospedale Maggiore esprime soddisfazione per il Servizio dei Volontari, da Lui fortemente voluto.

Il Dr. Nicastro, Psicologo e formatore afferma che la presenza dei volontari ha costituito anche un valido aiuto per gli operatori in servizio che, in alcuni momenti, necessitano di supporto per alcune funzioni che non fanno parte del loro specifico mansionario”. Il Governatore della Misericordia, Dr. Angelo Gugliotta, primo tra tutti a capire l’importanza del lavoro dei Volontari, continua a raccomandare il sorriso, divenuto sempre più “arma” visibile solo grazie all’espressione degli occhi dei Volontari; l’ascolto dei pazienti divenuti tutti “fragili”, perché soli dentro il Pronto Soccorso; il sapersi bene relazionare con il personale medico, infermieristico ed ausiliario; il “saper capire al volo” il clima del momento e fare di tutto per alleggerire le tensioni tra il personale medico e i pazienti.

Vista l’importanza del servizio dei Volontari presso il Pronto Soccorso, da Maggio 2020 in poi, la Direzione Sanitaria ha richiesto la presenza degli stessi, con orari anche particolari, presso il Laboratorio Analisi, il Cup, il Distretto Sanitario, il Dipartimento di Salute Mentale, l’Hospice e l’entrata B dell’ Ospedale. In questo caso i Volontari misurano la temperatura di coloro che devono entrare per visite specialistiche, per esami specifici, per la donazione del sangue o per sottoporsi a dialisi. Così definisce il servizio dei Volontari la Coordinatrice del DSM, Dr.ssa Maria Grazia Di Giacomo: “…per dare il loro contributo attraverso un primo triage…. La loro partecipazione è stata molto fattiva, costante e premurosa, nonché utile in questo momento epocale, difficile per Tutti.”

La formazione iniziale è servita sicuramente ai Volontari, ma la differenza su quello che sono divenuti nel tempo, è stata data dall’esperienza sul campo.

Donne e Uomini di età diverse, formazioni personali diverse, caratterialmente rappresentanti tutte le diversità “del sentire” accomunati da un unico spirito: servire la collettività, essere utile all’altro, sapersi mettere nei panni dell’altro, non giudicare il malessere altrui ma accoglierlo empaticamente, facendo sentire meno soli coloro che si trovano a transitare, o a sostare nel Pronto Soccorso, dove accogliere significa, prima di tutto, capire il perché ci si rivolge allo stesso. Per la cronaca nel 2020 gli ingressi in Pronto Soccorso sono stati 22.000.

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