“I VENTI DELL’APOCALISSE”: IL NUOVO FANTASY MADE IN SICILY

Dalla mente della palermitana Liliana Curiale è stato partorito il romanzo fantasy “I Venti dell’Apocalisse”. Questa produzione editoriale ha già suscitato tanta curiosità nei più qualificati produttori del settore cinematografico e sarà presto realizzato anche un musical.

Ad interessarsi della scrittrice, gli sceneggiatori Giovanni Cecchi e Marco Frosini che hanno approntato il promo della prima puntata della produzione che sarà ambientata sia in Italia che in Svizzera ed in altre parti del Mondo. Giuseppe Colombo, produttore, titolare della Casa Cinematografica C.I.C. (Cinema International Communications), di vasta esperienza e specializzato nella realizzazione di opere cinematografiche anche innovative ha mostrato interesse per una fattiva collaborazione alla realizzazione del progetto. Anche il musicologo paroliere maestro Fausto Cannone, titolare di una inedita collezione da museo di strumenti musicali provenienti dai cinque continenti, ne ha apprezzato il talento e la intuizione creativa. Un gruppo di professionisti motivati operanti nel Casinò di Campione d’Italia ha avuto modo di conoscere a Palermo l’autrice ed hanno offerto anche loro ampia collaborazione.

Dal prologo che accompagna l’opera si legge che nel castello di Elvan a nord della Scozia sull’isola di Orkney, sede delle più prestigiosa facoltà universitaria di biologia marina del mondo, si selezionano ogni anno venti fra i migliori ragazzi di tutte le nazionalità. Qui emerge la figura centrale di Bryan, custode del castello e comandante del veliero “Capitan Scoot”. Il feeling tra Bryan ed il gruppo dei ragazzi si instaura con grande facilità, tanto da portare il custode alla promessa di un futuro invito a fare un giro lungo le coste scozzesi, all’esplorazione dell’entroterra dell’isola di Noy. Il fatidico giorno arriva ed i ragazzi istintivamente si predispongono sul veliero, come se stranamente questo fosse già da loro conosciuto nei minimi dettagli.

Una misteriosa e potente energia rapisce il veliero con sette dei suoi componenti.

Da qui, l’inizio di un fantastico ed irreale viaggio che li ingloberà in una luce trasportandoli in epoche differenti antecedenti all’avvenuta di cristo fino all’Apocalisse, dove ognuno di loro svolgerà compiti diversi ed umanitari. Metaforicamente questo racconto vuole essere un invito all’uomo a fare una introspezione per trovare la chiave del proprio cuore ed aprirlo alle disponibilità di amare, facendo emergere le parti migliori di sé, per passare ad un disarmo anteriore. È un invito alla scienza, alla tecnologia, alla religione ed allo spirito umanitario per trovare una convinzione, per arrivare a quella armonia universale senza la quale l’uomo si disintegrerebbe nell’urto apocalittico della propria disfatta interiore. Una profondità di pensiero accompagnato da fervida ed determinata volontà del fare, ha trasferito all’autrice quell’ossigeno che genera energia pulita eco-compatibile ed armonia di sentimenti per puntare i riflettori sul palcoscenico della vita che merita essere custodita e preservata con tutti i rischi che essa comporta.

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