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I MIGRANTI NON SONO NUMERI MA “PERSONE, VOLTI E STORIE”
06 Nov 2016 15:42
Il “Gruppo ispicese” del Caffè Letterario Quasimodo ha aperto lo scorso sabato gli appuntamenti culturali della stagione 2016-2017. Un pubblico interessato ed attento ha partecipato al primo appuntamento dedicato alla Mostra di Tina Di Rosa, dal titolo “Migranti, la sfida dell’incontro oltre la paura”, che si è tenuta presso il Palazzo Mercato di Corso Umberto I.
Tina Di Rosa conversando con la scrittrice Daniela Fava, ha raccontato la sua esperienza diretta nel Porto di Pozzallo, ove è maturata l’ idea di realizzare la Mostra al fine di suscitare, attraverso scatti fotografici, interrogativi sul dramma dei migranti e promuovere la cultura della solidarietà e dell’accoglienza.
Visione di documentari e testimonianze hanno arricchito l’incontro, letture sul tema sono state eseguite da Stella Spinello, mentre il giovane chitarrista Mattia Trovato si è esibito in alcuni intermezzi musicali.
Il Presidente del Caffè Quasimodo, Domenico Pisana, ha commentato un testo dal titolo “Canto degli emigranti”, pubblicato nel 1880 su un giornale tedesco. “Un canto – ha spiegato Pisana – che si esprime con l’allegoria e l’immagine di lupi e pecore che simboleggiano ricchi e poveri; un canto che richiama l’esodo di braccianti e contadini italiani ed europei verso le Americhe ed altri continenti e che testimonia come l’emigrazione forzata non sia nuova nella storia, ma la lezione non sembra sia stata imparata. Nel tema della mostra – ha altresì evidenziato Domenico Pisana – ci sono due termini importanti che bisogna sottolineare: incontro e paura. Tina Di Rosa sembra volerci dire – con le parole di papa Francesco – che “Non bisogna mai dimenticare, che i migranti, prima di essere numeri , sono persone, volti, nomi, storie”. Nelle foto della mostra c’è stata tutta la ratio della serata, che è la ratio dell’immedesimazione e del sentirsi partecipi del destino , della sorte di migliaia di persone che sfidano il mare per riuscire a raggiungere una meta di salvezza scappando dalla guerra e dalla fame”.
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