I MIGRANTI NON SONO NUMERI MA “PERSONE, VOLTI E STORIE”

 

Il “Gruppo ispicese” del Caffè Letterario Quasimodo  ha aperto lo scorso sabato  gli appuntamenti culturali  della stagione 2016-2017.  Un pubblico interessato ed attento ha partecipato al primo appuntamento dedicato alla Mostra di Tina Di Rosa, dal titolo  “Migranti, la sfida dell’incontro oltre la paura”,  che si è tenuta presso il Palazzo Mercato di Corso Umberto I.

Tina Di Rosa conversando con la scrittrice Daniela Fava,  ha raccontato  la sua esperienza diretta nel Porto di Pozzallo, ove è maturata l’  idea di realizzare la Mostra al fine di suscitare,  attraverso scatti fotografici, interrogativi sul dramma dei migranti e  promuovere la cultura della solidarietà e dell’accoglienza.

Visione di documentari e testimonianze hanno arricchito l’incontro,  letture sul tema sono state eseguite da Stella Spinello, mentre il giovane chitarrista Mattia Trovato si è esibito in alcuni intermezzi musicali.

Il Presidente del  Caffè Quasimodo, Domenico Pisana,  ha  commentato un testo dal titolo “Canto degli emigranti”, pubblicato  nel 1880 su un giornale tedesco. “Un canto – ha spiegato Pisana –  che si esprime con l’allegoria e l’immagine di lupi e pecore che simboleggiano  ricchi e  poveri; un canto che richiama l’esodo di braccianti e contadini italiani ed europei verso le Americhe ed altri continenti e che testimonia  come  l’emigrazione forzata non sia nuova nella storia, ma la lezione non sembra sia stata imparata. Nel tema  della mostra –  ha altresì evidenziato  Domenico Pisana – ci sono due termini importanti che bisogna sottolineare:  incontro e  paura. Tina Di Rosa sembra volerci dire – con le parole di papa Francesco – che  “Non bisogna mai dimenticare, che i migranti,  prima di essere numeri , sono persone, volti, nomi, storie”. Nelle foto della mostra  c’è stata tutta  la ratio della serata, che è la ratio dell’immedesimazione e del sentirsi partecipi del destino , della sorte di migliaia di persone  che sfidano il mare per riuscire  a raggiungere  una meta di salvezza scappando dalla guerra e dalla fame”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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