I migranti di Ragusa creano oggetti in legno dagli scarti delle falegnamerie. Progetto al Polifunzionale

Un corso di formazione per migranti. Utilizzando il materiale di scarto proveniente da alcune falegnamerie della città. E delle attrezzature che erano a disposizione dei proponenti il progetto. Questo il senso del percorso laboratoriale avviato da Legambiente Ragusa e che, sabato mattina, al centro polifunzionale di viale Napoleone Colajanni, ha vissuto una tappa importante con l’esposizione dei manufatti realizzati dai partecipanti al corso.

Grazie all’istruttore Salvo Arena, il progetto, che ha preso il via lo scorso settembre e che si concluderà a giugno, ha fatto sì che i corsisti, ospiti di dieci diverse comunità di accoglienza del territorio, abbiano maturato determinate abilità in questo ambito.

“In realtà – sottolinea Claudio Conti di Legambiente che ha curato il progetto – alcuni di loro avevano già conoscenze specifiche e quindi è stato più facile. Per altri, si è trattato di un percorso partito da zero ma che, in ogni caso, ci ha consentito di portare tutti i partecipanti al corso allo stesso livello. Siamo soddisfatti non solo per la qualità delle realizzazione ma anche e soprattutto per il fatto che la mostra mercato, una tappa di questo percorso, ha rappresentato un richiamo forte per i numerosi visitatori che ci sono venuti a trovare”.

All’iniziativa ha collaborato anche la prefettura, era presente Rosanna Mallemi, responsabile del Consiglio territoriale per l’immigrazione, con il progetto “I minori al centro”, la Caritas diocesana e il Comune di Ragusa con l’assessore allo Sviluppo di comunità, Giovanni Iacono.

Nel corso della manifestazione si è esibita la band musicale del Centro polifunzionale di Ragusa nato sotto l’egida della Caritas diocesana. Lo staff del Centro intende in questo modo promuovere i valori della cittadinanza attiva, favorendo nuovi modelli di integrazione.
Franco Portelli

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