I COSTI DELLA POLITICA AL COMUNE DI RAGUSA

Il segretario cittadino del Partito Democratico, Giuseppe Calabrese, ha presentato in aula, in qualità di consigliere comunale a Ragusa, un ordine del giorno teso ad impegnare l’Amministrazione a ridurre i costi della politica. Il documento, che vede Calabrese come primo firmatario, ha già ottenuto la sottoscrizione dei consiglieri del movimento Città, di Idv e Mpa. Nell’odg, si dà mandato al sindaco ed alla sua Giunta municipale di ridurre del 30% gli importi dei gettoni di presenza percepiti dai consiglieri comunali ad ogni presenza in Consiglio e in commissione e di ridurre altresì del 30% gli importi delle indennità percepite dal sindaco, dagli assessori e dal presidente del Consiglio per l’espletamento del loro mandato.

Le motivazioni sono spiegate nel documento presentato. “L’Italia vive un momento di crisi economica profonda, forse la più grave dal dopoguerra ad oggi – è scritto – l’opinione pubblica chiede, con sempre maggiore insistenza, la riduzione dei costi della politica a tutti i livelli al fine di dare un segnale di rigore al Paese, iniziando proprio dalla classe politica che amministra. Diverse risultano essere, ad oggi, le proposte messe in campo che tentano di provare a dare un contributo per economizzare tali costi, ma spesso accade che tali tentativi rimangano soltanto proclami e mai si trasformino in fatti concreti. Nel caso del Comune di Ragusa, i costi della politica sono determinati anche, ma non solo, dai gettoni di presenza dei consiglieri comunali per la partecipazione alle sedute dei Consigli e delle commissioni. È necessario a tal proposito sottolineare l’importanza delle commissioni consiliari che servono ad approfondire argomenti di notevole importanza per l’ente locale ed è per tale ragione che riteniamo improponibile ridurre l’attività delle commissioni e del Consiglio per raggiungere l’obiettivo del risparmio. I costi della politica sono, altresì, determinati dalle indennità erogate al sindaco, agli assessori e al presidente del Consiglio comunale che, a differenza dei consiglieri, percepiscono delle somme mensili precostituite per lo svolgimento del loro lavoro. Anche per l’attività amministrativa è indispensabile produrre proposte di delibere e atti utili all’attività dell’ente che chiaramente implicano tempo e sacrifici da parte di sindaco e assessori”.

“Rispetto a quanto detto – continua il documento presentato – occorre evidenziare che svolgere un ruolo politico-istituzionale deve essere inteso come servizio alla collettività e mai dare l’idea che, per qualcuno, possa diventare una professione. Occorre quindi che questo civico consesso dia un chiaro segnale verso la direzione del risparmio dei costi della politica, lasciando però intatta la possibilità ad ogni consigliere comunale di svolgere il proprio ruolo che è di controllo e di proposta, così come è necessario lasciare sindaco e Giunta municipale nelle condizioni di lavorare per amministrare l’ente, il tutto dimostrando che la politica non è professione ma servizio”.

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