È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
Guardie mediche e sicurezza, le proposte dell’Ordine dei Medici di Ragusa
21 Set 2017 19:29
RAGUSA – Più tutela nei presidi di guardia medica per permettere al personale di svolgere in sicurezza e serenità il proprio lavoro. Con questo invito, rivolto alle autorità preposte, l’Ordine provinciale dei Medici e Chirurghi di Ragusa interviene sul recente, ennesimo e gravissimo episodio che ha visto protagonista una giovane dottoressa di turno in una guardia medica nel catanese, aggredita e violentata da un uomo che si era finto paziente. Sul caso è intervenuto il presidente della FNOMCeO, Roberta Chersevani, che ha ribadito con fermezza l’importanza di assicurare ai medici, la maggior parte donne, di operare in condizioni di sicurezza, necessaria tra l’altro per mantenere sempre quel rapporto di fiducia bilaterale che deve esserci tra medico e paziente. La Federazione lancia anche la proposta, valutandone la fattibilità, di spostare i presidi di guardia medica in luoghi più protetti, come le Stazioni dei Carabinieri o le postazioni di Polizia. Proposta accolta anche dal presidente dell’Ordine di Ragusa, Salvatore D’Amanti: “Chiederemo alle autorità preposte di garantire la sicurezza e di tutelare in ogni modo chi lavora nelle guardie mediche quasi sempre costretto a farlo da solo, soprattutto di notte. In merito a questo, proporremo di valutare la possibilità di prevedere una vigilanza stabile, con la presenza di vigilantes che possano intervenire prontamente in qualunque momento, o il trasferimento dei presidi di guardia medica in luoghi più sicuri, con più gente, come ipotizzato dal presidente della federazione, come le stazioni dei Carabinieri o le centrali di Polizia”.
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