GRAVI I RITARDI PER LA BUROCRAZIA MA NOI NON SCHERZIAMO !

Ci lamentiamo giustamente che la burocrazia italiana particolarmente lenta , forse la più lenta dei paesi europei, è la palla al piede del nostro Paese e che ritarda tutto ma “i privati” non sono da meno a volte. Mentre facciamo occupazioni, sciopero della fame, marce lente, manifestazioni di protesta per l’aeroporto di Comiso l’InterSac la società che assieme alla Soaco (con lo zampino della Sac di Catania) deve gestire il trasporto merci all’aeroporto degli iblei, ha il consiglio di amministrazione scaduto e che quindi bisogna rinnovarlo.

 

Meno male che se ne sono accorti e sono corsi ai ripari convocando proprio per mercoledì l’assemblea: Mentre facciamo casino ai ministeri, all’Enav, all’Enac, a tutto il mondo per l’apertura dello scalo aereo, la società è “scaduta”. Che figura per una società che dovrebbe gestire il trasporto merci su Comiso e mezza Sicilia visto che Catania Fontanarossa il cargo non lo può fare (ed infatti il settore è quasi scomparso dallo scalo etneo) che deve fare i conti con i quasi otto milioni di viaggiatori l’anno in procinto di ritornare al terzo posto in Italia dopo Malpensa e Fiumicino (Etna permettendo) e recentemente sorpassato da Venezia-Tessera.

 

Torniamo al cargo per dire che non occorre farsi soverchie illusioni su questo settore del traporto aereo che dati i costi (si parla di un euro a chilogrammo di merce mentre su gomma lo stesso trasporto costa molto, ma molto meno) non si potrà fare che su merci “pregiate” e che il pomodoro, le zucchine, e le melanzane possano viaggiare in aereo scordiamocelo. Ma il cargo è sempre necessario soprattutto per sopperire alle difficoltà catanesi. Punto

 

Quindi appena l’Intersac approverà la convenzione che viene firmata a Roma e non a Ragusa come si era ipotizzato qualche tempo fa e le banche in consorzio o qualcuna (lungimirante) da sola daranno la fideiussione oltre i due anni già coperti delle somme stanziate dalla Regione e disponibili subito per il controllo dei voli, si potrà entro 180 giorni (ma speriamo prima, molto prima), rendere operativo lo scalo.

 

Intanto si possono fare i piani di volo ma per portarli a termine occorre conoscere la effettiva data di partenza delle attività aeroportuali perchè le compagnie aeree devono vendere i biglietti per una data precisa e non per una data ipotetica di apertura dello scalo.

 

La cosa più curiosa in questa vicenda è che per essendo in piena campagna elettorale per il rinnovo del parlamento siciliano nessun candidato alla presidenza ha firmato un “atto di impegno” perchè a partire dal terzo anno di funzionamento dello scalo i due milioni e mezzo l’anno per il controllo voli non li metterà ancora la Regione visto che indirettamente essa avrà ritorni (tra tasse e obiettivi di sviluppo economico del territorio) come è avvenuto in Puglia dove con uno stanziamento di 50 milioni di euro si sono avuti in un anno ricavi per 3 miliardi e settecento milioni di euro.

 

Misteri della politica ! E mistero della politica è stato il fatto che visto che sarà la Regione a tirar fuori i quattrini per il controllo dei voli pena la chiusura dell’aeroporto dopo soli due anni, perchè non si è fatta una bella protesta sotto i balconi del palazzo presidenziale di Palermo e lasciar solo l’ex presidente che testualmente ci ha detto: “Il soldi per Comiso li metto io”. ?

 

Misteri della politica che hanno fatto perdere due anni di tempo sotto i balconi del Ministero senza che Berlusconi, Tremonti,  Monti e Passera, abbiano scucito un solo euro. Die milioni e mezzo l’anno ci volevano per l’Enav e due milioni e mezzo ci voglio anche ora.

 

Una grande vittoria la firma della convenzione a Roma con in più il biglietto di andata e ritorno  dalla capitale per il Comune e la Soaco per recarsi a firmare la convenzione.

 

Misteri della politica

 

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