GRANDE SUCCESSO PER “TRE STORIE TRE” ALL’ANFITEATRO XENIA

Spettacolo di raffinato successo per la chiusura della ricca stagione teatrale al Marsa Siclà, anfiteatro Xenia, Sampieri. Quest’anno gli spettacoli, rispetto agli altri anni,-dice Carlo Cartier- si sono alternati tra i venerdì sera, in cui si sono esibiti artisti ospiti dai vari teatri delle regioni italiane, e la domenica sera, in cui è stato dato spazio agli artisti della Provincia di Ragusa. Dunque un’estate di grande e meritato successo per la stagione teatrale “La Giara e il gelsomino” promossa dall’associazione culturale Vento, con la direzione artistica di Carlo Cartier, all’insegna della risata e del relax nella stagione più bella dell’anno, al riposo dagli impegni lavoratavi e stressanti, perché come ricorda sempre Cartier, nel suo memorabile motto “Ridere fa buon sangue”!

Lo spettacolo, “Tre storie tre”, con testi di Stefano Benni e regia di Franco Giorgio, si articola in tre storie diverse, in cui l’attore ragusano Giovanni Arezzo fa da mattatore, accompagnato dalle musiche stile blues e jazz di Peppe Arezzo al pianoforte, Alberto Fidone al contrabbasso, e Carlo Cattano al sax. In un’atmosfera da sogno, con una scenografia minimale di grande effetto visivo, l’attore Arezzo, interpreta tre personaggi diversi, che hanno un comune denominatore, affrontare i malesseri esistenziali della vita, (lavoro, vita, amore), accompagnati dalla visione della morte, vissuta come speranza e non come tragedia. Ne “Il sogno del muratore”, l’uomo si ritrova a desiderare di costruire palazzi fatti di mattoni, e nel sogno si ritrova a sistemare la porta del Paradiso, insieme al papà del “capo”, Giuseppe! Ne “Onehand Jack” un uomo con una mano sola, considerato inutile dalla società, sogna di poter suonare, incontra Dio, riesce a suonare, ad innamorarsi e a sconfiggere la malavita! Ne “Il Dottor Divago” un uomo deve affrontare la solitudine e la sua dialettica controversa che lo porta a fare discorsi “divaganti”, riuscendo infine ad affrontare a testa alta la morte.

 

Dalla raffinata letteratura di Benni, attraverso ironia, umorismo arguto, Giovanni Arezzo, attraverso la dialettica e la gestualità, è riuscito ad evidenziare i drammi esistenziali odierni, emozionare e divertire con le loro storie, il tutto coadiuvato dalla bravura dei musicisti che hanno regalato attimi piacevoli di musica jazz e una deliziosa teatralità; scenograficamente colpiscono le loro silhouette, parte integrante e protagonisti dello spettacolo.

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