È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
GIORNI DECISIVI PER I LIBERI CONSORZI IN SICILIA
10 Feb 2014 05:42
Fra qualche giorno conosceremo il destino delle province regionali di Sicilia che la nuova legge in discussione all’Ars vorrebbe abolire (o meglio sostituire con i liberi Consorzi) in uno scenario di confusione a 360 gradi su dimensioni, competenze, tempi di attuazione, adesioni ai Consorzi da parte dei Comuni, organismi di gestione dei nuovi istituti e via di seguito.
Il pericolo che i nuovi organismi non siano altro che nuovi centri di spesa c’è mentre la cosa più sicura è che con i Consoezi viene a morire la dimensione culturare territoriale delle province perchè la gara ad aderire a consorzi “estranei” al territorio è grande anzi grandissima. Figurarsi ad esempio se Modica aderirà, dopo decenni di “umiliazione” con Ragusa, ad un consorzio dove ci sia come capofila o meno anche l’attuale capoluogo di provincia: ma manco a parlarne, Modica andrà con Siracusa tirandosi dietro i comuni di Scicli, Ispica e Pozzallo che seguono ciecamente la Contea aggregandosi con Rosolini, Avola, Noto, e Palazzolo mentre Vittoria per alcuni gestioni territoriali andrà con Gela se non con l’area metropolitana di Catania dove potrebbe avere un ruolo più importante specie nel settore dell’agricoltura.
Insomma una disgregazione territoriale ed un vero e proprio ginepraio in cui ci siam voluti cacciare in Sicilia come nel resto del Paese, con la pretesa secondo noi inesistente di ridurre le spese cancellando le province laddove sarebbe stato molto meglio tenerle ancorchè snellite burocraticamente ed eliminare invece le Regioni che, quelle si, sono uno sperpero di denaro pubblico se non più forte, almeno simile a quello della struttura statale.
Ma le mode si sa anche in politica vanno forte e quindi aboliamo le Province senza risparimiare nulla ma forse spendendo di più perchè affidare ai Comuni, quasi tutti economicamente disastrati, la gestione delle competenze provinciali (strade, acque interne, litorali, rifiuti) e senza una normativa chiara ed agile, sarà impossibile far funzionare i Consorzi con le gelosie territoriali municipali, con lo stesso personale, con le stesse spese come se ci fossero ancora le province con la sola esclusione dei consigli e delle giunte.
Facciamoli fare e fra poco vedremo quale topolino di Consorzio avrà partorito la montagna regionale e come si potrà uscire da questo momento di incertezza amministrativa e di estrema confusione con commissari che cercano di dare il meglio di se stessi ma calati in un territorio che non conoscono come per le Camere di Commercio, per la gestione dei vecchi Consorzi delle Aree industriali, delle Aziende sanitarie provinciali e cento altre istituzioni semifallimentari a disposizione dei meccanismi del potere politico e della spartizione clientelare.
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