Fiaccolata per la pace a Modica: centinaia le persone in cammino

Finalmente anche la città di Modica ed i suoi rappresentanti civili e religiosi hanno invocato la fine della guerra e la loro vicinanza al popolo ucraino. Centinaia di candele in cammino, tra le bandiere ucraine, in un corteo che è partito dal Municipio di Modica per concludersi all’anfiteatro del Parco di San Giuseppe U timpuni.

Dopo vari slittamenti sia per motivi di natura logistica (consentire ai Parroci di avvisare le rispettive comunità Parrocchiali), sia per motivi climatici, martedì 22 marzo a partire dalle ore 20,30 si è svolta la Fiaccolata per la Pace organizzata dall’Amministrazione Comunale e dal Vicariato di Modica. Alla presenza del Sindaco, degli Assessori, di numerosi Consiglieri Comunali di ogni orientamento politico, del Vicario Foraneo Antonello Abbate, della Comunità intercongregazionale che ormai svolge la sua attività missionaria avendo come propria sede la Badia di Corso Mazzini, nonché di alcuni Sacerdoti, centinaia di cittadini concentrati davanti al Municipio di Modica, sono stati poi dotati di candele accese dopo brevi pensieri introduttivi degli Organizzatori.

In un Corso Umberto I° immerso in un surreale clima di silenzio e meditazione per il rispetto dovuto alle vittime e a chi soffre per colpa di questa ingiusta guerra, il corteo ha raggiunto l’anfiteatro del Parco di San Giuseppe u Timpuni dove una ragazza ucraina ha testimoniato le difficoltà che vive il suo territorio e la sua gente, nell’incredulità circa quanto sta accadendo a partire dal giorno in cui i russi hanno iniziato a bombardare le loro città, colpendo in modo indiscriminato asili, scuole e anche molti ospedali ed uccidendo bambini ed anziani.

Poi è giunto un saluto telefonico ai partecipanti da Don Tonio Dell’Olio, presidente della Pro Civitate Christiana di Assisi e della Commissione spirito di Assisi che ha spiegato l’importanza del segno operato dai partecipanti di accendere una luce, per esprimere la vicinanza e la speranza di cui abbiamo bisogno perché la guerra non giunge all’improvviso, ma viene lungamente preparata perché esiste un vuoto lasciato da chi non prepara la pace. Questa solidarietà empatica oggi provata nei confronti della popolazione ucraina diventi l’unità di misura per la vicinanza che dobbiamo esprimere verso tutti i popoli della terra. Per la difesa il Parlamento ha ora votato un vertiginoso incremento delle spese militari, soldi che potevano rafforzare la sanità e lo stato sociale, investimento che ci porta sempre più a vedere l’altro come una minaccia. Nel silenzio del raccoglimento e della preghiera dobbiamo vivere sentimenti più profondi di amicizia e di fraternità. Se un fratello soffre dobbiamo stare accanto a lui e dargli la mano.

All’inizio di aprile partiranno più di 100 pullman per portare aiuti alle popolazioni sofferenti e torneranno i medesimi pullman con numerose famiglie in fuga dalla guerra. In conclusione il Sindaco Ignazio Abbate ha guidato la lettura di una riflessione preventivamente distribuita a tutti i partecipanti, per esprimere l’impegno di tutti i cittadini, credenti e non credenti, a praticare la pace per la costruzione di comunità fertili per la serenità di tutta l’umanità.

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