Ex Province, il voto si avvicina: ipotesi 27 aprile per eleggere i nuovi consigli

Il conto alla rovescia è iniziato. Dopo anni di proroghe e commissariamenti, le ex Province siciliane si preparano a tornare alle urne con le elezioni di secondo livello. Il giorno chiave potrebbe essere domenica 27 aprile, data ritenuta la più plausibile per evitare ulteriori rinvii e chiudere definitivamente il capitolo delle gestioni straordinarie.

Nei sei Liberi Consorzi, si eleggeranno i nuovi consigli provinciali e i rispettivi presidenti, mentre nelle tre Città Metropolitane di Palermo, Catania e Messina la situazione resterà immutata: i sindaci in carica – Roberto Lagalla, Enrico Trantino e Federico Basile – continueranno a guidare gli enti.

L’iter verso il voto

L’assessore regionale alle Autonomie Locali, Andrea Messina, conferma che la finestra elettorale si chiuderà ad aprile, lasciando di fatto solo due possibilità: la prima e l’ultima domenica del mese. «Con le festività pasquali di mezzo – spiega – la scelta più probabile ricade sul 27 aprile, con l’indizione dei comizi elettorali prevista per marzo, nel rispetto del termine dei 45 giorni precedenti al voto».

Ma il meccanismo elettorale resta macchinoso: trattandosi di consultazioni di secondo livello, saranno chiamati alle urne solo sindaci e consiglieri comunali, con un sistema di voto ponderato che assegna maggiore peso agli amministratori dei centri più grandi, penalizzando quelli dei piccoli Comuni.

Le strategie politiche

Il centrodestra in cerca di unità, il centrosinistra mobilita gli amministratori. Sul fronte politico, la partita è ancora aperta. Naturalmente, non sarà facile per le forze politiche trovare un candidato unitario che esprima una coalizione. La strada, comunque, sembra tracciata. Per alcuni, come l’On. Nello Dipasquale, era una scelta obbligata, l’unica strada possibile, come ha più volte ribadito ed espresso anche in aula ad ottobre 2024: “La verità è che la maggioranza ha voluto rinviare solo per lasciare per altri sei mesi i commissari amici. Oggi si va all’elezione di secondo livello come già di doveva fare da tempo”, spiega Dipasquale e aggiunge: “Noi aspettiamo il decreto. Il mio sospetto è che se sono riusciti a prendere altri sei mesi potrebbero lavorare sottobanco per lasciare ancora i commissari. Appena ci sarà il decreto faremo le nostre riflessioni”. E sulla possibilità di un candidato, Dipasquale sostiene: “Avremo un nostro rappresentate e un progetto per rilanciare la nostra provincia, anche perché il nostro Libero Consorzio al momento non ci lascia contenti. Abbiamo un’ex provincia con troppi personalismi e che lascia molte cose in sospeso, come le strade dissestate o le discariche abusive, la carenza di illuminazione e non si capisce perché in alcuni punti stradali viene fatta e in altri no”.

Sulla possibilità di ulteriori rinvii per le elezioni di secondo livello, il deputato Giorgio Assenza rassicura: “E’ una strada ormai obbligata anche perché una legge regionale sull’elezione diretta rischia di essere impugnata. Non si possono ancora prorogare i commissariamenti”. E anche sull’ipotesi di un candidato unitario del centro-destra, Assenza non si sbilancia ma naturalmente, ci sarà: “Mi auguro si faccia un tavolo programmatico. Penso si possa avere la possibilità di trovare un candidato unitario che tenga conto anche di quei sindaci che fanno parte di movimenti civici che è difficile catalogare”.

Anche per la deputata Stefania Campo l’ipotesi di elezioni di secondo livello ad aprile è una strada tracciata: “La Corte Costituzionale si è già espressa negativamente sulla possibilità di un’ulteriore proroga. Siamo arrivati al collo dell’imbuto. Senza l’abrogazione della legge Delrio la Sicilia non può fare diversamente”. E sull’ipotesi di un candidato unitario, Campo sostiene: “Il nostro scopo è di mantenere salda la coalizione progressista. Avremo modo di interloquire con il collega Dipasquale e sarà una linea condivisa. Vedremo se sostenere un sindaco che faccia parte del partito o un “civico” che sia riconducibile all’area progressista”.

Più prudente, invece, l’Onorevole Ignazio Abbate che spiega: “Una proroga del commissariamento deve esserci per forza perché il mandato scade il 28 febbraio. Poi bisognerà valutare se si riesce a fare tutto in tempo. Detto questo, penso che ormai non si può più tirare per le lunghe e la volontà mi sembra quella di effettuare le elezioni di secondo livello”. E in provincia? Sarà facile trovare candidati unitari? Abbate dichiara: “Se non si trova prima un accordo regionale, ognuno sul territorio cercherà il proprio candidato per questo aspettiamo prima il tavolo regionale e poi vedremo. Solo in quel caso avremo un accordo perché gestire la normativa di secondo livello è molto complicato. E’ molto probabile che questa settimana, a Palermo, sarà molto intensa”.

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