È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
ESPONENZIALE CRESCITA DEL NUMERO DEI MALATI DI ALZHEIMER
25 Set 2013 20:04
In occasione della XX Giornata Mondiale dell’Alzheimer è stato presentato dalla Alzheimer’s Diseases International il Rapporto mondiale del 2013 (The World Alzheimer Report 2013 ‘Journey of Caring: An analysis of long-term care for dementia’) redatto dal Professor Martin Prince del King’s College di Londra.
La popolazione mondiale, oltre a crescere, sta invecchiando sempre più velocemente; ciò viene a determinare che il miglioramento della cura della demenza e il supporto ad essa sono una delle più grandi sfide sanitarie della nostra generazione. Si sta chiedendo ai Governi di tutto il mondo di rendere la demenza una priorità sanitaria nazionale attraverso lo sviluppo di piani nazionali e all’avvio urgente di dibattiti sugli accordi futuri per l’assistenza che garantiscano una buona qualità di vita sia ai malati ma anche ai parenti ed amici affinchè siano adeguatamente supportati dal punto di vista formativo e finanziario in quanto spesso sono loro ad assumere i carichi dell’assistenza.
Il rapporto rivela che «Tra il 2010 e il 2050, il numero totale di anziani con esigenze di tipo assistenziale è destinato a triplicare, passando da 101 a 227 milioni di persone. Con l’invecchiamento della popolazione mondiale il sistema tradizionale di ‘cure informali’ da parte della famiglia, amici e comunità in genere, necessiterà di maggiore supporto. In tutto il mondo, il 13% degli over 60 richiede assistenza a lungo termine. Attualmente questa è destinata in prevalenza a persone affette da demenza, e l’80% degli anziani nelle case di riposo convive con la malattia. Il costo globale supera i 600 miliardi di dollari, ovvero circa l’1% del PIL mondiale».
Il Rapporto precisa quindi «La necessità di una maggiore attenzione per mantenere e migliorare la qualità della vita aiutando chi ne è colpito e le rispettive famiglie a vivere bene con la demenza. Sono necessari finanziamenti 10 volte superiori per dare nuova linfa al lavoro di prevenzione, trattamento ed assistenza».
Le cure presso i centri pubblici o privati dovrebbero garantire la possibilità più ampia possibile di scelta durante tutte le fasi della malattia sia ai pazienti che a chi presta assistenza e cure (caregivers) per i quali è necessaria una approfondita preparazione ed una remunerazione sicuramente superiore agli standard attuali. Su questo punto il direttore dell’Alzheimer Disease International, Marc Wortmann, sottolinea : «Abbiamo bisogno di valorizzare coloro che forniscono la cura di prima linea per le persone con demenza. Fra questi ci sono sia coloro che sono pagati che i famigliari, che non lo sono. I governi devono riconoscere il ruolo di operatori sanitari e garantire che vi siano politiche in atto a loro sostegno».
«Le persone con demenza hanno esigenze particolari. Rispetto ad altri utenti hanno bisogno di cure più personale, di più ore di cure e maggiore vigilanza, e ognuno di queste cose è associata ad una maggiore pressione sulle badanti, e costi più elevati. I loro bisogni di cura cominciano presto nel corso della malattia e si evolvono continuamente nel tempo, il che richiede una pianificazione avanzata, monitoraggio e coordinamento. Siamo in grado di costruire la qualità nei nostri sistemi di assistenza , ma farlo pur contenendo i costi e raggiungendo l’equità di accesso per tutti sarà una sfida» spiega il professor Martin Prince.
Da molti anni anche in Italia si è in attesa che venga approvato un piano finanziario per l’Alzheimer. Sarebbe necessario ed auspicabile che ciò avvenisse nel più breve tempo possibile per dare respiro e i punti certi che mancano ai pazienti ed alle loro famiglie. Questo investimento è fondamentale per mitigare l’impatto dell’epidemia globale sulle future esigenze di assistenza a lungo termine e migliorare la qualità delle cure.
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