Ergastolo per i boss che decisero la morte dei carabinieri Fava e Garofalo

A 26 anni distanza, quando i genitori di Vincenzo sono entrambi scomparsi, è arrivata la storica sentenza con cui la giustizia italiana ha condannato all’ergastolo i due boss che decisero, nell’ambito di una strategia stragista, la morte dei carabinieri Antonino Fava e Vincenzo Garofalo, quest’ultimo sciclitano di Donnalucata.

I due militari sono stati decorati con Medaglia d’Oro al Valor Militare.

Antonino Fava e Vincenzo Garofalo furono uccisi nei pressi dello svincolo di Scilla dell’allora auatostrada A3 Salerno-Reggio Calabria (oggi A2), il 18 gennaio 1994.

La Corte d’Assise di Reggio Calabria, presieduta da Ornella Pastore, ha condannato il boss di Brancaccio, Giuseppe Graviano, e Rocco Santo Filippone, che per la Dda è espressione della potente cosca Piromalli di Gioia Tauro.

Per Filippone oltre all’ergastolo anche 18 anni di reclusione per un altro capo di imputazione, l’accusa aveva invocato 24 anni di carcere.Si conclude così il processo ‘Ndrangheta stragista che ha fatto luce sui tre attentati ai carabinieri avvenuti nella provincia di Reggio Calabria nel 1993 e nel 1994 in cui morirono i brigadieri Fava e Garofalo e rimasero feriti altri 4 militari e soprattutto, secondo l’ipotesi accusatoria, sulla partecipazione della ‘ndrangheta, su richiesta della mafia siciliana, alla stagione degli attentati continentali contro lo Stato.

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