Un nuovo gruppo sanguigno umano, mai documentato prima, è stato identificato in una paziente originaria della Guadalupa. La scoperta, definita «straordinaria» dagli esperti, è stata annunciata dall’Istituto Francese del Sangue (EFS) e ufficializzata nel giugno scorso a Milano, dalla Società Internazionale di Trasfusione di Sangue (ISBT). Il nuovo gruppo, denominato “Gwada negativo”, è attualmente l’unico […]
Entri per un’aspirina, trovi il fisioterapista: cosa cambia in farmacia
08 Giu 2025 17:06
Il fisioterapista entra in farmacia e rivoluziona l’idea stessa di sanità territoriale. È stato ufficialmente siglato a Roma un innovativo accordo tra l’Ordine dei Fisioterapisti del Lazio (OFI Lazio), l’Ordine dei Farmacisti di Roma, Federfarma Roma e Assofarm Lazio, con il sostegno della Regione Lazio: una sperimentazione destinata a portare servizi riabilitativi all’interno delle farmacie, trasformandole in veri e propri presìdi sanitari polifunzionali.
Il progetto partirà dalla Città Metropolitana di Roma e punta a estendersi in tutta la regione. In appositi locali all’interno delle farmacie aderenti, i fisioterapisti offriranno consulenze, valutazioni e primo orientamento terapeutico, indirizzando gli utenti verso i servizi pubblici o studi privati, in base al bisogno espresso.
A suggellare l’iniziativa, durante il secondo congresso regionale di OFI Lazio, la firma simbolica dei presidenti Annamaria Servadio (OFI Lazio), Giuseppe Guaglianone (Ordine Farmacisti Roma), Andrea Cicconetti (Federfarma Roma) ed Enrico Cellentani (Assofarm Lazio).
“L’accordo con i farmacisti è fondamentale per ridisegnare la figura del fisioterapista nella rete territoriale – ha dichiarato Servadio –. Le farmacie, da oltre un decennio al centro della riforma della ‘farmacia dei servizi’, oggi diventano luoghi strategici per intercettare il bisogno riabilitativo dei cittadini”.
Il progetto ha un chiaro obiettivo: costruire un sistema di prossimità in grado di offrire, accanto alla distribuzione del farmaco, anche orientamento terapeutico, consulenze professionali e attività di prevenzione e educazione sanitaria. Un modello che punta anche a sgravare le liste d’attesa e facilitare l’accesso alle cure per chi ha difficoltà motorie o vive in zone periferiche.
“Non è più il tempo degli orticelli – ha affermato Guaglianone –. Le professioni sanitarie devono collaborare, integrarsi e costruire insieme un’assistenza territoriale efficiente. Nessuna figura da sola può garantire la salute pubblica”.
Il coinvolgimento delle Aziende Sanitarie e della Regione Lazio mira a integrare questa iniziativa con la programmazione sanitaria esistente. OFI Lazio e Ordine dei Farmacisti saranno responsabili della formazione dei professionisti coinvolti, mentre Federfarma e Assofarm cureranno le adesioni delle farmacie, il rispetto dei requisiti strutturali e l’organizzazione dei servizi.
“Le farmacie sono già oggi punti di riferimento per il cittadino – ha commentato Cicconetti –. Questo accordo ci consente di fare un passo in più verso un sistema sanitario realmente vicino alle persone”.
Anche per Assofarm Lazio si tratta di un cambio di paradigma: “Non è una battaglia di categorie – ha detto Cellentani –. È una risposta concreta alle esigenze di una popolazione sempre più anziana e con problemi di mobilità. Portare i servizi là dove vive il cittadino è la vera innovazione”.
La sperimentazione è solo l’inizio. Se darà i frutti sperati, potrebbe diventare un modello nazionale di integrazione tra figure sanitarie sul territorio.
© Riproduzione riservata