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ELISABETTA POZZI, LA COMPAGNIA G.O.D.O.T E I GIOVANI ALLIEVI DI TEATRO
06 Mag 2013 15:30
Elisabetta Pozzi, invitata dal’attrice Federica Bisegna e dal regista Vittorio Bonaccorso, è stata a Ragusa con una lezione –spettacolo , che abbiamo seguito al Cinema Lumiere, in una singolare serata, dedicata al Teatro Club di Ragusa. L’attrice ha scelto proprio prima Ragusa come prima esperienza di stage con i giovani allievi della Compagnia G.O.D.O.T. Elisabetta Pozzi ha impostato lo stage e la lezione spettacolo sulla controversa figura di Medea, uno dei più grandi personaggi delle tragedie di Euripide. L’attrice ha donato una ricerca di stili e linguaggi. Non solo la Medea di Euripide, introdotta da Federica Bisegna, ma quella di Christa Wolf ed ancora quella di Corrado Alvaro, di Seneca. L’attrice, nota anche per i suoi spettacoli al teatro antico di Siracusa, a kamarina, è stata accompagnata dalla musica di Daniele D’Angelo, compositore ed esecutore di colonne sonore. Sul palco gli allievi della Compagnia G.O.D.O.T e la stessa Pozzi. Fortemente emotiva e passionale, Medea è una donna che esibisce un’ampia gamma di stati d’animo, che nella tragedia può essere vista come feroce e vendicativa assassina, come vittima di pulsioni interne incontrollabili, o anche come moglie così addolorata per l’abbandono del marito da arrivare a perdere ogni raziocinio.
Così commenta la stessa Pozzi “Il lavoro si svolge intorno al mito di Medea prendendo in considerazione alcuni dei testi che sono stati scritti nei secoli . Si studiano i personaggi e la loro trasformazione nella scrittura degli autori che li hanno raccontati. Partendo dall’originale euripideo si approda certamente alla versione di Christha Wolf in cui la protagonista non è più carnefice ma solo vittima di una società che vuole sbarazzarsi di lei” .
La Pozzi ha costruito una drammaturgia singolare nella lezione-spettacolo, in cui gli allievi sono stati diretti in modo sublime. Le scene sono state caratterizzate da più voci, dove la pozzi non si è risparmiata nella sua generosità attorale.
Quel che ci ha colpito è la generosità tangibile con cui ha lavorato con i giovani. E’ lei stessa a dire di aver voluto realizzare questa esperienza unica con i giovani. Crediamo che ogni attore o attrice debbano trasmettere la loro arte alle giovani generazioni per lasciare una traccia indelebile, che favorisce la crescita in ambedue i sensi, per chi dà e per chi riceve. Ci congratuliamo con la Compagnia G.O.D.O.T per favorire gli scambi, la cultura dello scambio e della crescita ad un territorio che ha capito poco l’ intervento diretto sul tessuto sociale.
In un momento di grande crisi del teatro, della cultura, ci sembra straordinario che sia la Bisegna sia il Bonaccorso si dedichino con tanto amore ed impegno alla crescita collettiva della società iblea.
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