E SIAMO AL CAPOLINEA

Assistiamo attoniti al rimpallo delle responsabilità: ognuno sventola le proprie “carte”, ognuno attribuisce agli altri le colpe, ognuno accusa il proprio predecessore o chi l’ha seguito al governo dell’Ente.

Certo i Soloni della politica ci diranno che non è più il tempo delle critiche spietate. Ci diranno che siamo in piena emergenza e c’è bisogno di grande maturità e senso di responsabilità. E magari ci proporranno una  fase di salute pubblica in cui i medici curanti sono gli stessi che hanno portato, negli anni, la nostra città al dissesto. Ci diranno che il momento richiede uomini di grande “levatura politica”.

Alla fine ci sarà poi qualcuno che dirà: le vostre sono argomentazioni da duri e puri, da estremisti, che in un momento così grave per le “patrie sorti” non possono trovare diritto di cittadinanza. E allora ecco soluzioni (fantasiose) in cui magari chi è stato protagonista del disastro oggi si può ergere a salvatore.

 

Comiso è diventata la città delle privazioni: senza PRG, senza un’efficiente raccolta differenziata dei rifiuti urbani, senza diversi reparti e strutture diagnostiche dell’ospedale, senza PalaRoma, senza una politica di salvaguardia del territorio, senza  tentativi seri di recupero del centro storico, senza iniziative culturali di spessore, senza una manutenzione stradale appena decente, senza una seria (seppur rigorosa) politica di tutela dei servizi essenziali, senza Aeroporto, senza, senza e sempre senza!

E domani?   “Del doman non v’è certezza”.

Pensiamo che fin da oggi, nel momento più difficile, (se non ora quando?) sia tempo di pensare al futuro di Comiso. Di unire tutte le forze sane di questa città. Ora è il momento dei cittadini, dei movimenti, delle associazioni, dei partiti che devono guardare meno all’interno delle loro segreterie e più alla gente. Bisogna interpretare le  istanze che provengono dal basso e dimostrare di tenere più al bene comune che all’interesse personale.

SEL non ritiene di dilungarsi sull’attuale esperienza amministrativa: la considera conclusa e se mancherà, da parte degli attuali amministratori, quel minimo senso di responsabilità che dovrebbe suggerir loro di dimettersi, per il bene della comunità che li ha eletti,  la sfiducia rimane la sola strada praticabile, e in tal senso fa appello a tutte le forze presenti nel Consiglio Comunale.

Ciò detto, riaffermiamo che l’alternativa a questa amministrazione, per il futuro, passa solo da un forte e qualificato accordo programmatico, discontinuo rispetto al passato, dall’accertamento delle responsabilità del disastro economico, dalla riacquisizione della fiducia degli elettori sullo spirito etico e di servizio degli uomini che dovranno portare avanti questo cambiamento, sull’amore per la nostra città, sul sogno che una Comiso migliore sia possibile.

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