Droga fra Vittoria e la Campania, 5 misure cautelari. Operazione della GDF

Dalle prime ore di questa mattina militari del Comando Provinciale di Ragusa hanno dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa di misura cautelare, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari di Ragusasu richiesta della Procura della Repubblicanei confronti di 5 soggetti, tutti cittadini italiani, ritenuti responsabili di aver gestito una rete di spaccio nell’area del vittoriese, anche grazie a contatti con organizzazioni campane. Si tratta di:

G.G. (classe 1978) di Vittoria (RG) –custodia cautelare in carcere; V.M. (classe 1957) di Qualiano (NA) –custodia cautelare in carcere;G.C. (classe 1970) originario di Niscemi   ma residente a Capaccio (SA) –custodia cautelare agli arresti domiciliari; S.A. (classe 1989) di Vittoria –obbligo di dimora nel comune di residenza; G.C. (classe 1973)diVittoria  –obbligo di dimora nel comune di residenza. Contestualmente sono state eseguite 12 perquisizioni domiciliariin varie localitàdelle Provincie di Ragusa (Vittoria, Comiso e Scicli), Napoli (Qualiano) e Salerno(Capaccio), nei confronti dellesopra indicate persone nonché di ulteriori soggetti indagatia piede liberoedi alcuni acquirenti abituali. Nelcorso delle indagini, condotte dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Ragusa,durate circa 8 mesi,sono stati posti sotto sequestro,in diversi interventi,oltre 105 Kg di marijuana e 15 Kg di hashish.In totale sono statedenunciatealla competente Autorità Giudiziaria 18 personeritenute a vario titolo coinvolte nell’attività di spaccio, di cui 3 già arrestate, in flagranzadi reato.Nel dettaglio, l’attività in rassegna trae originedagli sviluppi di due episodi di minuto spaccio individuati da personale impiegato nei servizi di controllo sul territorio, che specie nell’area vittoriese sono particolarmente incisivi.La disamina dei tabulati telefonici delle utenze intestate ai due cittadini extracomunitari identificati nella circostanza consentivano l’individuazionedi una utenza riconducibile ad una donna di Comisoprecedentemente arrestata in provincia di Cosenza dall’Arma dei Carabinieri in perché trovata in possesso di circa 5 Kg. di marijuana destinata al mercato clandestino vittoriese.

Gli accertamenti avviati permettevano di riscostruire i contatti della donna, che risultava essersi volontariamente addossata laresponsabilità del trasporto dello stupefacente per conto del sopra citato G.G..Le indagini avviate sul conto di quest’ultimo portavano rapidamente a far emergere l’esistenza di una rete di spaccio a lui riferibileche si alimentava grazie alla facilità con la quale l’indagato riusciva a procurarsi la sostanza stupefacente anche sui mercati clandestini di fuori Regione.Infatti, tra gliepisodi oggetto di investigazione si accertava un tentativo di rifornimento della sostanza stupefacente grazie a collegamenti con organizzazioni campane vicine ad ambienti della C.O..La ricostruzione dell’illecita filiera permetteva di individuare quale fornitore principaleV.M., un noto pregiudicatooriginario di Giugliano in Campania e vicino a clan camorristici della zona.
La sostanza stupefacentedestinata a Vittoria–15 Kg. di hashish-veniva ritirata presso il mercato Ortofrutticolo di Pagani(SA), grazie anche alla intermediazione di G.C.(del ’70), soggetto stabilmente operante nella zona, adoperatosi in prima persona sia per la consegna che per la riscossione delle somme dovute. In questa fase un importante ruolo di “agevolatore”è stato rivestito anche da G.C.(del ’73), referente di un’azienda agro–alimentaredi Vittoria.L’illecito traffico veniva interrottonella notte tra il 28 ed il 29 marzo 2019con l’individuazione del mezzo utilizzato, un autoarticolato con carico di copertura costituito da frutta,bloccato all’atto dello sbarco al Porto di Messina con il sequestro del carico illecitoe l’arresto del conducente.

La perdita dello stupefacente e la necessità di garantire comunque il pagamento ai fornitori campani costringeva G.G. a trovare nuove fonti di approvvigionamento. In questo quadro, nel maggio del 2019 veniva individuato un casolare ubicato al confine tra i comuni di Vittoria e Acateutilizzato come deposito di sostanza stupefacente, probabilmente accantonata per il successivo smercio sul territorio. Nei pressi dell’immobile veniva accertata la cessionetra due soggetti vittoriesi di un quantitativo di circa 1,1 Kg. di marijuana. La conseguente perquisizione del casolare portava alla scoperta di complessivi kg. 96,300di analoga sostanza, oltre a materiale vario utilizzato per il confezionamento dello stupefacente.In sintesi, le indagini condotte hanno consentito di rilevare,oltre che una spiccata pericolosità socialemanifestata dai soggetti colpiti da misura -alcuni dei quali caratterizzati da recidiva reiterata -,una peculiare capacità di “mimetizzazione” e facilità di movimento sul territorio, uniti all’utilizzo di linguaggi cripticied un largo impiego di utenze telefoniche “usa e getta” intestate a soggetti extra-comunitari; tutte circostanze che hanno reso estremamente difficile le investigazioni e le operazioni di riscontro.L’elevata “professionalità a delinquere” del principale indagato -G.G. -veniva testimoniata dal fatto che, nelle more della conclusione delle indagini, quest’ultimo veniva tratto in arresto, in provincia di Bologna da militari dell’Arma, per una tentata rapina ad una sala giochi, unitamente ad altri pregiudicati con i quali stava organizzando il colpo.D’altro canto anche l’ingente quantitativo di stupefacente sequestrato,con ogni probabilità tutto destinato alla piazza di spaccio vittoriese,dimostra le potenzialità del sodalizio indagato. Infatti, la droga rinvenuta, qualora immessain commercio avrebbe consentitoil confezionamento di oltre 430mila dosi con un illecito guadagno di almeno 1 milione di euro.

Ai soggetti sottoposti alle misure oggi eseguite l’Autorità Giudiziaria contestai reati di cui agli articoli 110 c.p.(concorso nel reato), 73 D.P.R. 309/90(traffico e spaccio di sostanze stupefacenti) e 80 co. 2 (aggravante specifica per la quantità ingente).

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