“DON GESUALDO E LA BALLERINA” UNO SPACCATO DI VITA PROVINCIALE

Aveva ragione Maurizio Nicastro direttore artistico di questa rassegna del teatro amatoriale 2010 a definire questa commedia in tre atti di Santi Savarino uno spaccato della società e quindi della famiglia del secondo dopoguerra in Sicilia con appendice nella capitale dove tutta la parentela di Don Gesualfo si reca per dissuadere il figlio Ciccino (Adriano Longo), futuro avvocato, a tornare in paese senza la ballerina “che aveva danzato nuda davanti a migliaia di persone”. Ma la vera lezione alla famiglia di Don Gesualdo l’ha data proprio la ballerina Pepita (bravissima Federica Gurrieri nella parte di un’avvenente ballerina, appunto, che tuttavia qualche riferimento all’anticonformismo lo dà eccome!) che è pronta a rinunciare al suo amato Ciccino perchè non sarebbe stata mai accettata dalla società bigotta e provinciale. Per ilo resto la verve di tutti i personaggi e soprattutto di Caterino Puccio, ha fatto trascorrere un paio d’ore al pubblico del Don Bosco abbastanza numeroso ancorchè di sabato sera, di sano divertimento e anche di qualche riflessione per “come eravamo”. Anche gli altri attori Lucia Liali, Maria Angelica, Stefania Maltese, Adriana Puccio,  Guglielmo Longo che ricordiamo aver dato vita in altri lavoro a parti particolarmente signifricative, Salvatore Roccuzzo , prete di campagna in un altro lavoro di Caterino Puccio  (“I manu o puostu”), Enza Cataldi, Bartolo Scarso, sono stati molto, ma molto nei personaggi con una speciale menzione per Federica Gurrieri che ha saputo mescolare sessualità, cosa non difficile per lei, trattandosi di una bellissima ragazza e sentimento profondo ed adeguato. Una sottolineatura speciale per la regia di Caterino Puccio, sempre in linea con le sue scelte tecniche dei lavori che prepara e forse ormai troppo tardi per correggere un piccolissimo difetto di intercalare “forza, avanti, oh!” che se opportunamente dosati potrebbero apparire più congrui. Insomma il vostro cronista si può permettere qualce piccolissimo consiglio? o no? Domenica prossima l’ultimo lavoro della Rassegna, quella “beata gioventù” di Maurizio Nicastro che abbiamo già visto un paio di volte e che ci ha fatto scoprire, fra l’altro, l’autore come attore comico davvero straordinario nella pur secondaria parte di un carabiniere, investigatore che non ne azzecca una. Ma questo è un altro discorso ( r.r.)

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