Diteci qualcosa che non sappiamo già

Apprendiamo da un comunicato stampa inviatoci stamani dall’onorevole Orazio Ragusa di un incontro chiesto e ottenuto con i dirigenti dell’Asp di Ragusa per parlare dell’annosa questione del medico mancante al PTE di Chiaramonte. Una questione che questo giornale ha più volte denunciato e che è stata oggetto di numerosi dibattiti, anche sui social. E non solo.

Titolo del comunicato: “Garantire la presenza fissa del medico al PTE di Chiaramonte Gulfi, incontro con i vertici dell’Asp di Ragusa richiesto e ottenuto dall’on. Orazio Ragusa”.
Interessati alla questione, leggiamo il comunicato. E scopriamo che a questo incontro hanno partecipato i vertici dell’Asp, alcuni rappresentati della Lega di Chiaramonte, privati cittadini. Aliquò, il manager dell’Asp, ha spiegato che: “La presenza discontinua è dovuta alla attuale mancanza di figure professionali adatte, medici preposti al Pte che devono possedere una qualifica specifica”. Una cosa che, purtroppo, sapevamo già.

La nota si conclude così: “Siamo fiduciosi sulla risoluzione della vicenda – spiega l’on. Ragusa – visto che in questa fase si stanno formando in Sicilia medici con la qualifica specifica. L’auspicio è che alcuni tra questi siano destinati alla realtà iblea e chiaramontana in particolare. Ringraziamo i vertici dell’Asp di Ragusa che, ancora una volta, hanno mostrato grande sensibilità rispetto alle sollecitazioni sollevate”.

Una domanda: e quindi? Con tutto il rispetto per chi ha chiesto quell’incontro e per chi vi ha partecipato, nulla di nuovo sotto questo cielo. La questione la sappiamo già. Mancano i medici e l’Asp non può farci niente.
L’incontro è servito per dichiarare, alla fine, che ci si augura che la questione venga risolta? Ci aspettiamo qualcosa di più dalla politica regionale. Ci aspettiamo, ad esempio, che la deputazione iblea intervenga con chi di competenza in regione per sbloccare i concorsi, visto che il problema arriva da lì. E non ci accontentiamo di un auspicio, data la serietà del problema. Visto che questo incontro praticamente non è servito a niente, a parte per citare qualche nome e far vedere che qualcuno si è interessato al problema, poteva anche bastare un post su facebook, visto che ormai i social sono la vetrina di tutto.

Auspicarsi di risolvere non è sufficiente. Ci aspettiamo che il problema si risolva e da questo comunicato, l’unica cosa che abbiamo capito è che la soluzione è parecchio lontana.

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