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Dissesto Chiaramonte: Comune licenzierà 8 dipendenti
21 Set 2025 15:15
Otto dipendenti del comune di Chiaramonte Gulfi saranno licenziati. O meglio, andranno in mobilità e lasceranno cioè anzitempo il lavoro due o tre anni prima della fatidica pensione. Il comune ha approvato la nuova pianta organica. I dipendenti del comune, da qui in avanti, saranno solo 55. I calcoli effettuati portano il numero di dipendenti a 48,17 unità. Tenendo conto del numero dei dipendenti part time si arriverà ad avere 55 dipendenti: 21 saranno a tempo pieno, 34 a tempo parziale, di cui 31 a 30 ore, 1 a 20 ore, 1 a 15 ore, 1 a 12 ore).
È una delle conseguenze del dissesto finanziario, proclamato dal comune due anni fa, il 15 settembre 2023. Sulla base delle procedure obbligatorie attivate dopo il dissesto proclamato due anni fa, il comune avvierà il licenziamento collettivo per ridurre il personale in dotazione all’ente.
Le otto persone licenziate sono i dipendenti più vicini all’età pensionistica per un massimo di 24 mesi (due anni), estensibile però a 48 mesi. Sono stati scelti dunque i dipendenti che dovrebbero andare in pensione entro quattro i prossimi quattro anni. I nomi sono già stati individuati e otto persone si preparano quindi a lasciare anzitempo il comune.
Gli otto dipendenti licenziati percepiranno l’80 per cento dello stipendio: per ognuno dunque, questo si tradurrà in una perdita economica secca.
Gli otto lavoratori saranno inseriti nelle cosiddette “liste di mobilità” e – sulla base delle eventuali esigenze di altri comuni o enti locali – potrebbero passare alle dipendenze di altre amministrazioni.
I sindacati avevano presentato una proposta che avrebbe previsto la possibilità di non licenziare nessuno. Avevano suggerito al comune di non attivare le procedure per le nuove assunzioni di figure apicali, prevedendo la progressione verticale e utilizzando del personale qualificato già in dotazione al comune. In questo modo si sarebbero evitati i licenziamenti. Ma la proposta presentata a giugno nel corso di un burrascoso incontro con gli amministratori, non è stata accolta. Il sindaco ha risposto con una lettera ai sindacati e ha comunicato che la proposta non veniva accettata. La giunta guidata da Mario Cutello ha deciso di andare fino in fondo. I licenziamenti restano in campo.
La delibera dovrà ora essere approvata dal consiglio comunale. Poi sarà esecutiva. Non ci sono anco0ra tempi certi, ma un’ipotesi è quella che i licenziamenti partano da gennaio.
La nuova pianta organica, infatti, è il presupposto per poter redigere l’”ipotesi di bilancio riequilibrato”, lo strumento finanziario che dovrà consentire di uscire dal dissesto. La pianta organica ne costituisce parte integrante. Essa farà diminuire il numero dei dipendenti e di conseguenza la spesa per il personale. Con questo nuovo organico il comune spenderà 1.502.488 euro per gli stipendi dei dipendenti (3.622.673 euro in tre anni).
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