DIPASQUALE SCRIVE AL PREFETTO IN RISPOSTA ALL’INTERROGAZIONE DI ALCUNI DEPUTATI

Il Sindaco Nello Dipasquale scrive al Prefetto di Ragusa per fornire elementi utili alla risposta da parte degli interpellati all’interrogazione a risposta scritta rivolta il 24 febbraio scorso al Ministro della Salute, al Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare da un gruppo di deputati di area radicale (primo firmatario l’on. Elisabetta Zampurutti) sulla istituzione del parco degli iblei, focalizzando l’attenzione su alcuni provvedimenti adottati dal sindaco Dipasquale definito dagli interroganti “capofila del movimento antiparco”. Ricordando in premessa il parere espresso dalla Commissione permanente competente della Camera dei Deputati sulla conversione in legge del D.L. 159/2007, che evidenziava “la fragilità di un progetto che porta all’istituzione di ben tre parchi nazionali senza un quadro generale della rete natura…e senza le procedure partecipative delle comunità locali”, nella missiva il primo cittadino risponde punto su punto nel merito delle questioni sollevate dai deputati. Riportiamo alcuni passaggi della nota: Gli interroganti parlano di un “territorio soggetto alla speculazione, al degrado con la lenta morte delle sue caratteristiche storiche, etnoantropologiche…”, parlano della necessità di porre “vincoli che eviterebbero una selvaggia speculazione edilizia”, della necessità di salvaguardare vaste aree “bloccando le costruzioni in aree agricole, mantenendo le attività economiche tradizionali”. Si rileva in merito che il tenore dell’atto ispettivo denota da parte degli interroganti una scarsa conoscenza della realtà ragusana e del territorio e per questo gli stessi ricorrono alle frasi di circostanza che in casi del genere possono fare effetto. Come è noto, il nostro territorio non vive questa realtà e per cultura delle popolazioni e delle classi dirigenti nel tempo non ha corso e non corre i paventati pericoli…Gli interroganti qualificano lo scrivente come “capofila del movimento antiparco”. Si rileva in merito come lo scrivente ha avuto modo di precisare sia in una audizione presso il Ministero dell’Ambiente, alla presenza del Signor Ministro, sia in altre occasioni pubbliche di non essere assolutamente contrario al Parco,del quale riconosce l’importanza sotto il profilo economico, naturalistico, ambientale, turistico: è contrario alla istituzione di un Parco che abbia la pretesa di vincolare sommariamente interi territori, comprese ampie aree urbanizzate, aree dove numerosissimi sono già gli insediamenti umani e particolarmente agricolo-zootecnici, i servizi e le infrastrutture. E’ favorevole invece, e per questo si batte, ad una delimitazione delle aree da proteggere accorta e selettiva, dove esiste un ecosistema integro e pertanto meritevole di strette misure di salvaguardia. In  relazione al riferimento citato dai parlamentari a quanto pubblicato dal settimanale Left del 18 febbraio scorso secondo cui  il sindaco “si  sarebbe distinto per alcuni provvedimenti tra cui il varo delle aree di edilizia economica e popolare, il parcheggio nel quartiere Putie, con annesso centro commerciale, ma anche la demolizione della vecchia Camperia di Marina, la costruzione di un grande impianto fotovoltaico da parte della Aton Sun Power (su un’area di 4 ettari) che ha provocato lo scempio del paesaggio”, il sindaco precisa che tali osservazioni e rilievi  travisano fatti che vengono presentati come deprecabili sotto il profilo ambientale mentre sono legittimi ed anzi vanno nella direzione della tutela del paesaggio e dei centri storici. Gli interventi di ERP sono ora allocati ai margini della cinta urbana mentre prima avevano luogo al di fuori della stessa; i parcheggi del quartiere “Putie” hanno risanato una zona del centro particolarmente degradata con un’opera progettata dalla precedente Amministrazione ed alla quale questa Amministrazione ha solo trovato le risorse mancanti, assentita dalla locale Sovrintendenza; la demolizione della “Camperia” non ha nulla a che vedere con il Parco trattandosi di un rudere fatiscente e pericoloso sulla spiaggia del litorale demolito per riqualificare la zona con la realizzazione di un lungomare di prossima inaugurazione; per il fotovoltaico il Comune -come per legge- si è limitato ad esprimere parere ad un atto che era di competenza della Regione (prima da questa assentito e poi revocato). E’ evidente che si tratta di attacchi strumentali di parlamentari di specifica area che, certamente per superficialità, si sono prestati a farsi portavoce di isolati ambienti e, fidandosi di informazioni sommarie e fuorvianti, hanno fatto passare per scempio cose che rientrano nella piena normalità. Un esempio per tutti, veramente risibile, l’avere indicato come “centro commerciale” un piccolo spiazzo creato sopra il parcheggio “Putie” per allocare 7 piccole botteghe per artigiani e per la vendita di prodotti locali tipici. In conclusione va rilevato che tutto il clamore ha avuto inizio su ispirazione di un Comitato ambientalista il quale ha diffuso una delimitazione ed una zonizzazione del “Parco degli Iblei” che, se fosse attuata, determinerebbe danni irreparabili, particolarmente al territorio ragusano. Gli amministratori locali, i Parlamentari, tutte le associazioni di categoria si stanno battendo invece per una idea credibile di Parco, all’interno di una strategia complessiva di sviluppo di un territorio. Sono contrari, e contro di essa si battono, ad una ipotesi di delimitazione che tende solo ad ingessare il territorio, a porre limiti e vincoli anziché a salvaguardare il territorio come postula lo stesso concetto di parco. Il territorio ibleo e Ragusa in particolare non può prestarsi a fungere da laboratorio di utopie ambientaliste né è disponibile a vedersi privato del governo del territorio in termini totalizzanti ed ingiustificati, a vedere mortificati sforzi di decenni per fare emergere una realtà laboriosa e notoriamente rispettosa del territorio e delle sue tradizioni.

 

 

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