È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
DIBATTITO STERILE SULL’ACCESSO ALLA PROFESSIONE DI GIORNALISTA
21 Apr 2012 07:03
Gli assenti hanno sempre torto e noi, venerdi sera, eravamo, purtroppo, assenti per motivi di salute al dibattito dei giornalisti e del giornalismo a Video Regione cui peraltro eravamo stati invitati come bastian contrari.
Diciamo subito che è stato un dibattito deludente perché di tutto si è parlato tranne che dell’accesso alla professione a partire dal 13 agosto quando entrerà in vigore la cosiddetta legge Tremonti che non consentirà ai giovani di entrare a far parte della Casta. Un “irriconoscibile” Franco Nicastro grande giornalista (del passato) appiattito su posizioni oltranziste, un Molè di cui tutti ormai conosciamo i luoghi comuni che sciorina (specie quando da del “terrorista” a chi non la pensa come lui), qualche guizzo di Cicero che ci è parso il più lucido soprattutto nella analisi della grave, gravissima situazione, un presidente “moderato” quale si è dimostrato Arena che si è preoccupato solo di espellere chi non paga le quote e chi non fa più (specie dopo quindici anni) il giornalista come se tutti i problemi fossero quelli di cacciar via i vecchi che peraltro nulla “fanno di male” alla categoria ed alcuni sono addirittura morti. Un gruppo di ragazzi che si stava permettendo di fare qualche domanda intelligente ma è stato subito zittito specie quando chiedevano che futuro hanno i ragazzi che vogliono intraprendere la professione, un Cannata, conduttore e direttore di Video Regione che quando ci sono i grossi calibri se la fa addosso, una Torchi piantata ai margini della discussione ed anch’ella zittita quando si è permessa di avanzare timidamente qualche dubbio sul futuro dei giornalisti e del giornalismo nel nostro Paese.
Infine diciamo che venerdì sera si son fatti i conti senza l’oste, perché l’oste (gli editori) non c’era per cui ci siamo parlati addosso.
Ed allora nulla di nulla sulla decisione in pectore dell’aumento della “congrua retribuzione” agli aspiranti che da 500 euro passa a cinquemila (per cui noi dovremo chiudere con la collaborazione di almeno venti ragazzi), sul fatto che dal 13 agosto i 4160 pubblicisti siciliani si aggregheranno ai 1057 professionisti ed ai 342 dell’elenco speciale (direttore di testate professionali, professionisti a loro volta), che l’Italia è l’unico dei tre paesi al mondo (assieme a Thailandia e Corea del Nord dove per fare il giornalista non occorre la laurea) che agli esami per giornalisti la Commissione è fatta da 5 professionisti (cioè la casta e non importa che qualcuno possa essere analfabeta perché iscritto all’albo senza titolo di studio) e due eletti della Corte d’Appello, che il sindacato sta tentando in tutti i modi(e legittimamente) di aumentare la retribuzione minima dei praticanti da 15 mila euro l’anno a ventimila, che si bloccheranno (boicottandole) le nuove iscrizioni se prima non si sfoltiscono i ranghi degli iscritti senza sapere che cavolo di rapporto c’è tra chi entra nella professione e chi ne uscirà per morte naturale, che dalla trappola della precarietà si esce con la cassa integrazione, che c’è un pauroso calo delle opportunità, che i trentasei giovani dello Sciclilab (Bartolo Lorefice vai a nasconderti!!!) devono insistere, insistere, insistere (a restare disoccupati!!!) che si possono fare contratti di inserimento (che io non conosco perché non ne ho mai visto uno), contratti di apprendistato ma tutti per parenti, amici, figli degli amici e fidanzati dei figli degli amici (a 20 mila euro l’anno ????) “CoCoPro”, come preludio alla disoccupazione definitiva mentre gli editori incassano, pur riconoscendo loro le difficoltà economiche (non per tutti) e il momento di crisi, “paccate” di euro per l’editoria.
Ed allora? Allora si è sorvolato sul vero problema dell’accesso dei giovani alla professione perché per evitare la disoccupazione del settore occorre fare esattamente il contrario di quanto proposto nel dibattito e cioè creare opportunità per i giovani attraverso l’inserimento anche faticoso, anche “semiprecario”, anche con pochi spiccioli, lasciare la sezione pubblicisti perché non tutti i giovani che vogliono fare giornalismo possono vivere solo di quello, perché i tanti che scrivono non possono essere assunti dalle testate giornalistiche anzitutto perché potrebbero essere dipendenti di altri enti e poi perché scrivono con grande maestria di cose, di professioni, di argomenti, di discipline che conoscono perché fanno parte della loro professione di medico, di avvocato, di veterinario, di sociologo, di psicologo, di ingegnere per citare solo alcune delle rubriche settimanali del nostro quotidiano e che non sono vecchi, decrepiti ma giovani anch’essi.
Un ringraziamento finale però devo farlo: anzitutto a Cannata per gli auguri per la mia salute e che gli ho salvato la trasmissione con la mia assenza ed infine a Gianni Molè che ha “scoperto” un grande sbocco alla professione e cioè quello della specializzazione sulla giudiziaria perché non c’è nessuno che la fa e quindi… chi vuol lavorare da subito, da domani mattina vada tutti i giorni dalle 8 alle 14 in tribunale e trova pane e lavoro.
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Nel frattempo ci è pervenuto il commento di Roberta Gurrieri nostra corrispondente vda Pisa
Direttore, non ho avuto la possibilità di vedere il programma su VideoRegione perchèqua a Pisa non abbiamo ancora il digitale terrestre quindi la TV non funziona.
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