DENUNCE INASCOLTATE O SOTTOVALUTATE

 All’ultimo momento utile, con una delibera approvata dal Consiglio Comunale il 30 dicembre,  è stato allontanato il pericolo del dissesto finanziario al Comune di Modica.

    Dopo anni di denunce, spesso inascoltate o sottovalutate dagli amministratori comunali, sulle criticità della situazione finanziaria del Comune, con grande senso di responsabilità verso la città e di fronte alla confusione ed alle incertezze di quello che è rimasto della maggioranza Pd – Mpa, ci siamo fatti carico, anche dall’opposizione, di garantire, con un voto tecnico, che la delibera, da sottoporre al giudizio della Corte dei Conti, venisse approvata, evitando che il Comune e la città di Modica precipitassero nel baratro del dissesto.

     Solo se fossimo stati messi nelle condizioni in tempo utile, in questi due mesi, avremmo potuto condividere una soluzione meno drastica, come quella che alla fine, qualche minuto prima di mezzanotte, è stata approvata con i prescritti pareri favorevoli. Una soluzione improvvisata e pasticciata che, differente da quanto concordato in mattinata con le Organizzazioni Sindacali e senza possibilità di approfondimento e di eventuali proposte di modifica, aumenta l’aliquota Imu e riduce le risorse per i dipendenti diretti e indiretti del Comune, mettendo a rischio diritti acquisiti da anni e si apre a possibili contenziosi.   

     A questo punto, al fine di lavorare affinché la Corte di Conti approvi il Piano di riequilibrio e di evitare che possa essere respinto e che la sua esecuzione possa determinare delle conseguenze negative, è necessario che l’Amministrazione Comunale, segua con attenzione la procedura e, pur rispettando i saldi riportati nel Piano, si sforzi di articolare le maggiori entrate e le minori spese mediante una più sapiente azione che riduca al minimo l’impatto negativo sui lavoratori; per questo pensiamo che ci appare assolutamente necessario ed urgente la riapertura del dialogo con le parti sociali per l’individuazione di soluzioni alternative e meno drastiche ai tagli lineari che hanno interessato i servizi sociali, la Spm, i dipendenti e i contrattisti, con ricadute negative sui servizi ai cittadini e alla città.   

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