Dati “gonfiati” per evitare Sicilia zona rossa? Un audio crea imbarazzo. Invocati ispettori Ministero mentre assessore regionale Razza rassicura

E’ polemica in Sicilia per un audio del dirigente generale del dipartimento Pianificazione strategica della Regione siciliana, Mario La Rocca, pubblicato sul sito lasicilia.it. “Oggi su Cross (La piattaforma nazionale della Protezione civile, ndr) dev’essere calato tutto il primo step al 15 novembre – dice La Rocca in un messaggio vocale ai manager di Asp e ospedali dell’Isola del 4 novembre scorso – Non sento ca…, perché oggi faranno le valutazioni e in funzione dei posti letto di terapia intensiva decideranno in quale fascia la Sicilia risiede. Non è accettabile che noi si subisca ulteriori restrizioni perché c’è resistenza da parte di qualcuno ad aprire posti letto di terapia intensiva o ordinari”.

“Da tre settimane – dice ancora il super burocrate nell’audio – vi prego di aprire posti. Appena stasera ci chiudono l’assessore andrà a controllare chi ha calato cosa su Gecos e Cross. Ognuno sarà responsabile di quello che subirà La Sicilia in termini di restrizioni. E’ una responsabilità che vi prego di non assumervi. Quindi La cortesia è di calare tutto lo step previsto al 15 novembre già da stamattina su Gecos perché stasera si conteranno i morti e i feriti…”.

Un audio che suscita l’immediata presa di posizione del parlamentare Claudio Fava, presidente della commissione Antimafia dell’Assemblea regionale siciliana, che invoca l’invio degli ispettori del ministero della Salute. “Che vuol dire? Che occorreva caricare sul sistema di tracciamento nazionale anche posti letto che non esistono? – chiede Fava – Che bisognava dare per operativi anche quelli ancora sforniti del personale medico necessario ad una terapia intensiva? Stiamo alterando La realtà per evitare di finire in zona rossa? E tutto questo sulla pelle dei siciliani?”.

Da qui la richiesta. “Chiediamo al ministero di inviare i propri ispettori in Sicilia per verificare quale sia La reale fotografia sulla capacità di tenuta del nostro sistema sanitario – sottolinea Fava – E inammissibile pensare che La salute dei siciliani sia stata oggetto di menzogne e di baratti, come purtroppo ci confermano non solo le denunzie del sindacato dei medici, ma anche i gravi casi che stanno emergendo ovunque di reparti ancora non attivati, da Barcellona Pozzo di Gotto dove i macchinari giacciono inutilizzati in una magazzino, a Petralia dove il raggiungimento degli obiettivi dichiarati non sarà possibile prima di diverse settimane – conclude il parlamentare siciliano -, o al Policlinico di Messina da cui giungono notizie allarmanti e verificate che contraddicono le rassicurazioni dell’assessore Razza”.

“Pressioni dell’assessorato regionale alla Salute per comunicare a Roma dati non reali sui posti letto Covid? Ispettori ministeriali e magistratura verifichino: pronto un esposto. Razza eviti la mozione di censura e si dimetta prima”. Lo affermano i deputati regionali M5S, componenti della commissione Salute, Giorgio Pasqua, Francesco Cappello, Salvatore Siragusa e Antonio De Luca, dopo le notizie sulle chat del dirigente generale del dipartimento pianificazione strategica della Regione siciliana , Mario la Rocca. “Apprendiamo con sgomento – dicono i parlamentari – di queste presunte pressioni del direttore generale dell’assessorato alla Salute, Mario la Rocca di caricare, sulle piattaforme Cross e Gecos tutti i dati relativi ai posti letto da attivare in Sicilia entro il 15 novembre, secondo il cronoprogramma presentato alla commissione Salute. E tutto questo alla vigilia della decisioni romane sui colori da assegnare alle regioni e lo stesso giorno in cui quegli stessi dati su posti letto, evidentemente ancora da attivare, venivano presentati alla commissione salute dell’Ars”.

“Se quanto riportato nell’articolo fosse vero – continuano i deputati – i nostri dubbi sulla coincidenza di posti letto reali con quelli sulla carta sarebbe molto rafforzata e si sarebbe davanti all’ennesima plastica dimostrazione della totale ed assoluta inaffidabilita’ politica dell’assessorato alla Salute, su cui a questo punto ispettori ministeriali , di cui avevamo gia’ chiesto l’invio in Sicilia, e magistratura e’ opportuno che intervengano per fare luce e chiarezza. Mercoledi’ si discutera’ la mozione di censura nei confronti di Razza, che insieme a Mario la Rocca farebbe meglio a dimettersi oggi stesso. E’ una questione di dignita’”.

Ma è lo stesso La Rocca a spiegare che invece i dati caricati sono veritieri: “Tutti i dati caricati sulla piattaforma Gecos della Regione siciliana sono veritieri, tutti i posti disponibili. Una diversa azione costituirebbe reato. Vadano i Nas a controllare ovunque anche oggi. Ma basta sciacallaggi e notizie tra il detto e non detto, che hanno La sola funzione di allarmare inutilmente La pubblica opinione”. Lo dice il dirigente generale del dipartimento pianificazione strategica della Regione siciliana , Mario La Rocca, riferendosi ai dati sul contrasto al contagio da Covid 19.

Sull’argomento in conferenza stampa è intervento anche l’assessore regionale alla Sanità, Ruggero Razza dando le sue assicurazioni. “Se il direttore generale del mio assessorato, in maniera un po’ forte, ha chiamato tutti alle proprie responsabilita’, penso che abbia fatto soltanto il suo dovere”, cosi’ l’assessore alla Salute della Regione Siciliana, Ruggero Razza, commentando gli audio rivolti ai manager ospedalieri siciliani e riconducibili al dirigente regionale Mario La Rocca, pubblicati stamani dal quotidiano La Sicilia, dove si sollecitava l’invio dei dati sui posti letto e sulle terapie intensive degli ospedali isolani. “Noi abbiamo tutti una grande responsabilita’ – ha detto Razza blindando il suo dirigente – perche’ il sistema sanitario deve funzionare affinche’ sia garantita La tenuta delle attivita’ produttive in una regione che certamente non e’ tra le piu’ ricche del nostro Paese”.

L’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza e il dirigente generale del dipartimento di Pianificazione strategica della Regione siciliana Mario La Rocca sono stati convocati dalla Commssione Salute dell’Ars. “Preme innanzitutto chiarire – ha affermato La presidente della Commissione, Margherita La Rocca Ruvolo – il messaggio vocale con cui il dirigente La Rocca invita con veemenza i manager di Asp e ospedali a caricare sulle piattaforme Cross e Gecos i dati sui posti letto da attivare in Sicilia siano delle pressioni finalizzate ad evitare restrizioni da parte del governo nazionale rappresentando pero’ una situazione non corrispondente alla realta’ o se sia un modo per accelerare l’attivazione dei posti letto previsti dalla pianificazione ospedaliera anti Covid perche’ forse aveva notato dei ritardi da parte delle aziende. Se qualcuno ha delle responsabilita’ e’ giusto che se le assuma”.

L’assessore alla Salute della Regione Siciliana, Ruggero Razza, ha scritto al ministro della Salute Roberto Speranza per chiedergli di “disporre con la necessaria urgenza un’idone attivita’ ispettiva per il tramite del Nucleo antisofisticazioni e sanita’ dell’Arma dei carabinieri”. La richiesta di Razza “al fine di accertare- si legge- l’esatto numero di posti letto di terapia intensiva attualmente attivi nelle strutture ospedaliere della Regione Siciliana e la loro rispondenza agli impegni assunti da ciascuna Azienda in sede di programmazione”. La richiesta inviata a Speranza e’ stata confermata dallo stesso assessore alla Salute della Regione Siciliana nel corso di una conferenza stampa a Catania.

“I cittadini devono poter aver fiducia totale nelle istituzioni, in particolare durante una pandemia che ha messo in crisi il mondo intero. L’audio del dirigente generale del dipartimento pianificazione strategica della Regione siciliana, Mario La Rocca e’ grave e inaccettabile; non e’ possibile che ci sia qualcuno che rischia di vanificare gli sforzi fatti in questi mesi. Serve immediata chiarezza. E’ intollerabile provare ad aggirare i parametri sul monitoraggio dei dati covid”. Cosi’ il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Francesco Boccia. “La differenziazione in zone – aggiunge – non e’ una punizione o una pagella, ma un’assunzione comune di responsabilita’; e il virus non deve essere considerato una colpa ne’ per i territori ne’ per i contagiati. Se ci sono criticita’ si interviene insieme, come e’ sempre avvenuto in questi mesi difficili, se mancano i medici lo si comunica e lo Stato attraverso la Protezione civile si attiva in tempo reale, come fatto per altre Regioni, se mancano materiali o attrezzature si invia immediatamente tutto il necessario. Non si alterano i posti letto di terapia intensiva perche’ si fa un danno ai cittadini”. “Il Governo attraverso il Ministro Speranza si e’ gia’ attivato per l’invio immediato a Palermo degli ispettori, non possiamo perdere neanche un momento e sono convinto che ci sara’ la piena collaborazione della Regione. Il meccanismo messo in pratica in queste settimane e condiviso da governo, Regioni e scienziati, sta producendo i primi effetti positivi. Non possiamo vanificare tutto per l’inadeguatezza di qualcuno”, conclude Boccia.

“La Sicilia è governata da persone perbene. E questo dovrebbe averlo già capito il ministro Boccia. Abbiamo chiesto noi a Roma, ormai una settimana addietro, che si mandino dieci-cento ispettori per fare chiarezza sulla gestione dei numeri nella gestione dell’epidemia in Sicilia: non temiamo alcun controllo e mettiamo così fine a ogni tentativo di speculazione. Per noi leale collaborazione istituzionale significa questo. E come sa Boccia non ci siamo mai sottratti al rispetto di questo principio. Stiamo vivendo una terribile pandemia, un’emergenza sanitaria mondiale senza precedenti, nella quale salvaguardare vite umane dovrebbe essere in politica il primo impegno di tutti, anche in Sicilia, al di là delle appartenenze. L’appello all’unità d’intenti del capo dello Stato per noi è molto chiaro. Spero lo sia per tutti”.
Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, replicando al ministro per i Rapporti con le Regioni Francesco Boccia.

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