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Damiano Caruso, il cuore siciliano che non molla mai. Anche stavolta tra i grandi del Giro. Conclude quinto assoluto. VIDEO
02 Giu 2025 16:15
Simon Yates ha conquistato il Giro d’Italia 108, chiudendo con la Maglia Rosa sulle spalle e il sorriso di chi sa di aver scritto una pagina importante della propria carriera. Ma chi conosce bene il ciclismo sa che la vera gloria non sta solo sul podio, ma anche nella tenacia di chi lotta ogni giorno per esserci. Come il ragusano Damiano Caruso, arrivato quinto nella classifica generale e ancora una volta miglior italiano al traguardo.
A 36 anni, il ragusano della Bahrain Victorious dimostra di non aver perso un grammo della sua classe. Silenzioso, determinato, generoso. Non ha mai fatto proclami, ma è sempre lì, quando la strada sale e i giochi si fanno duri, anche dopo la caduta collettiva che ha provocato qualche ferita. Anche in questo Giro d’Italia, il “nostro” Damiano ha dato tutto: ha protetto i compagni, ha attaccato quando poteva, ha stretto i denti quando serviva. E alla fine ha chiuso quinto, a 7’32” da Yates. Tra fuoriclasse del calibro di Del Toro, Carapaz e Gee, lui si conferma una colonna del nostro ciclismo.
A vincere la tappa finale, la Roma-Roma di 143 km, è stato il velocista olandese Olav Kooij (Team Visma | Lease a Bike), davanti a Kaden Groves e Matteo Moschetti. Ma l’attenzione era già tutta sulla classifica generale: Yates trionfa con 3’56” su Del Toro e 5’39” su Carapaz, con Derek Gee quarto. Le maglie vanno a Pedersen (ciclamino), Fortunato (azzurra), Del Toro (bianca) e ovviamente Yates (rosa).
“Non ho ancora realizzato tutto, è un momento enorme nella mia carriera”, ha detto Yates, felice per il trionfo e per la vittoria finale di tappa del compagno Kooij.
E noi, da quaggiù, applaudiamo forte Damiano. Perché ancora una volta ha portato in alto il nome della Sicilia. Con la fatica, il sudore e l’eleganza che lo contraddistinguono. Perché lui è così: mai una parola fuori posto, ma sempre al posto giusto nella classifica che conta. Ad maiora.


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