Dalle poltrone dei concorsi a quella di Presidente della Provincia : i sindaci di Ragusa a caccia di un candidato unitario tra equilibri e giochi di potere

Hanno collaborato Pinella Drago, Francesca Cabibbo e Irene Savasta

L’elezione del primo presidente del Libero Consorzio Comunale di Ragusa con il nuovo sistema delle elezioni di secondo livello si avvicina e i sindaci della provincia sono chiamati a trovare un’intesa. Il quadro, tuttavia, appare ancora nebuloso e disseminato di ostacoli politici, primo fra tutti la reale definizione delle appartenenze, specialmente per i primi cittadini espressione di liste civiche che, nel proprio comune, si dichiarano autonomi ma, ai tavoli degli accordi, si muovono nell’orbita del centrodestra.

Il centrodestra alla ricerca della compattezza

La questione più rilevante riguarda proprio l’identità del centrodestra in provincia. Innocenzo Leontini, sindaco di Ispica ed esponente di Forza Italia, pone la questione con chiarezza: “I colleghi sindaci del centrodestra devono dichiarare la loro appartenenza alla coalizione. Al momento non vedo un centrodestra strutturato in provincia, ognuno va per conto proprio. Serve un tavolo di confronto e decisioni precise su alleanze e candidature”. Un tema, quello dell’organizzazione e della coesione, su cui concordano anche altri sindaci: Gianfranco Fidone e Giuseppe Dimartino auspicano una candidatura unitaria del centrodestra, facendo riferimento alle indicazioni del tavolo regionale, che sarà determinante per definire equilibri e pesi politici nelle varie province siciliane. L’unico nome già in campo in termini di disponibilità per una possibile candidatura di area è quello di Maria Schembari, sindaco di Comiso, che si dice disponibile, ma solo a patto di una convergenza unanime: “Se ci fossero le condizioni e se tutto il centrodestra convergesse su di me, sarei disponibile. Ma solo in quel caso”. Un atteggiamento di cautela che riflette l’incertezza del momento.

Il centrosinistra: una minoranza consapevole ma determinata

Dall’altra parte, il centrosinistra si trova in una posizione minoritaria ma non per questo rinunciataria. Il sindaco di Pozzallo, Roberto Ammatuna, lo evidenzia con franchezza: “Se il centrodestra si compatta, vincerà di sicuro. Tuttavia, è importante che si voti dopo anni di commissariamento, perché un sistema elettivo garantisce più equilibrio e democrazia”. Ammatuna si posizionerà chiaramente nel centrosinistra, così come gli altri tre sindaci dell’area che hanno intenzione di convergere su un unico candidato. Il confronto interno è in corso, ma nessun nome è stato ancora avanzato. ” I quattro sindaci del centrosinistra cercheremo una candidatura unitaria, afferma Francesco Aiello, Sindaco di Vittoria, è ancora presto per prendere una decisione. Ci incontreremo i quattro sindaci e i rappresentanti della coalizione e ne discuteremo“. Mario Marino, sindaco di Scicli, sottolinea l’importanza di chiarire il ruolo dei sindaci civici, un tema cruciale per la costruzione delle alleanze: “Molti sindaci sono espressione di liste civiche e questo sarà oggetto di discussione per capire come posizionarci”. Anche la sindaca di Modica, Maria Monisteri, mantiene un profilo attendista, consapevole che le vere decisioni saranno prese a livello regionale.

Silenzio strategico o attesa tattica? L’assenza di Cassì

Mentre il dibattito tra i sindaci si anima, c’è, nelle dichiarazioni che abbiamo raccolto, un’assenza significativa: quella del sindaco di Ragusa, Peppe Cassì, che ha scelto di non rilasciare alcuna dichiarazione almeno fino a quando non era a conoscenza delle dichiarazioni di tutti gli altri colleghi sindaci. Una sorta di silenzio che potrebbe essere interpretato come prudenza istituzionale, ma che, in molti ambienti politici, viene letto come l’atteggiamento di chi ambisce ad essere il candidato e non vuole sbilanciarsi prima che il quadro sia delineato.

Le incognite e la partita del 27 aprile

Con le elezioni fissate per il 27 aprile, i giochi sono ancora aperti. I numeri e il sistema elettorale a ponderazione demografica rendono ogni voto decisivo. Il movimento Territorio, rappresentato dal sindaco di Chiaramonte Gulfi, Mario Cutello, ha già annunciato la propria presenza con una lista di consiglieri, mentre le forze maggiori stanno cercando di definire strategie e candidature. Resta quindi da sciogliere il nodo delle alleanze e delle reali appartenenze. Il centrodestra riuscirà a presentarsi unito o prevarranno le divisioni? Il centrosinistra avrà la forza di proporre un’alternativa credibile? E soprattutto, il silenzio di Cassì è solo tattica o il preludio di una candidatura forte? Le prossime settimane saranno decisive per capire se la provincia di Ragusa avrà un presidente frutto di un vero accordo politico o se il rischio di una frammentazione sarà inevitabile.

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