COSE DI SICILIA NELLE PAROLE RACCONTATE: “LA MISCELA SEGRETA DI CASA OLIVARES”

“Cose di Sicilia nelle parole raccontate” presenta al suo pubblico una raffinata e colta scrittrice siciliana di successo: Giuseppina Torregrossa con la sua ultima opera “La miscela segreta di casa Olivares” (ed. Mondadori, pag 336, prezzo € 18,00).

Settimo appuntamento della stagione letteraria promossa dal Comune di Modica, dalla Fondazione Teatro Garibaldi, dal Consorzio turistico di Modica e dall’Ente Liceo Convitto, l’appuntamento è fissato per venerdì 24 aprile alle ore 19.00 presso il Palazzo Sant’Anna, sede dell’Ente Liceo Convitto.

A parlarne con l’autrice, la giornalista Elisa Mandarà collaboratrice del quotidiano “La Sicilia”, mentre, nelle pause, l’attore Alessandro Romano leggerà alcuni brani tratti dal testo.

Ne “La miscela segreta di casa Olivares”, Giuseppina Torregrossa, parla della sua terra offrendo il ritratto di una donna fiera, forte, pronta a tutto per riprendere in mano la propria vita e sostenere la famiglia in una città, Palermo, che vinta dalla guerra fa fatica a ricomporsi, a plasmare la propria sorte a testa alta.

Una storia siciliana che non parla di “sicilitudine”, ma di siciliani forti, volitivi, non scaramantici e fatalisti.

La storia è ambientata nella città di Palermo, dove vive la famiglia Olivares, conosciuta dall’intenso odore di caffè.

Infatti, nel cuore della città, proprio sotto il loro grande appartamento, la famiglia gestisce con passione e sacrificio una torrefazione, tostando caffè da mattina a sera, invadendo le strade con l’aroma intenso e profondo tipico dei chicchi abbrustoliti.

Il drago fiammeggiante, così viene chiamata la macchina che tosta il caffè, è sempre attivo ed è l’orgoglio di famiglia, la sicurezza per un futuro prospero, certo, senza sorprese di sorta.

Con questa consapevolezza Roberto Olivares e Viola, la sua sensuale e saggia moglie, crescono i loro ragazzi, ma il fiore più bello è e resta Genziana, in onore della quale il padre ha dato il suo nome alla miscela di caffè più pregiata.

Quando però sopraggiunge la guerra, Genziana è appena entrata nell’età dell’esser donna, ma il mondo intorno a lei cambia impietosamente e anche il drago sbuffante è costretto a fermarsi. Viola, che da sempre legge i fondi di caffè, annuncia a Roberto «La tua fortuna saranno le femmine, la tua sicurezza il caffè», una divinazione che non lascia indifferenti e che dà forza alla giovane Genziana.

Sarà lei, infatti, a compiere un lungo cammino per riprendere in mano le redini della famiglia, una strada che la porterà lontano pur senza mai allontanarsi dai Quattro Mandamenti di Palermo: l’amore per Medoro, le attenzioni pressanti del mafioso Scintiniune, una donna venuta del Nord, personaggi umili ma ricchi di forza si daranno il cambio sulla sua strada, e sarà lei, armata soltanto delle parole divinatorie dei fondi di caffè, a far cambiare le cose. Lei che, tostandosi come un chicco di caffè potrà aprire il suo guscio e sprigionare l’aroma.

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