Cosa stanno costruendo in piazza Poste a Ragusa?

Una struttura inedita, dal forte impatto visivo, sta prendendo forma in piazza Matteotti, meglio conosciuta dai ragusani come piazza Poste. Le impalcature sono scomparse, ma la curiosità cresce: cos’è quella grande installazione che sta trasformando il volto della piazza?

A pochi giorni dall’inaugurazione ufficiale, prevista per mercoledì 18 giugno alle ore 18, l’opera è già diventata oggetto di domande, foto, e ipotesi tra i cittadini. C’è chi parla di arte contemporanea, chi di sperimentazione architettonica, chi ancora sospetta una nuova attrazione permanente. Di certo c’è che l’installazione rappresenta un simbolo: un invito a riflettere sulla rinascita dei centri storici, a partire proprio da Ragusa superiore, dove convivono da anni abbandono, tentativi di rilancio e tensioni tra passato e futuro.

Il progetto porta la firma dell’architetto Gaetano Manganello ed è il frutto di una sinergia tra istituzioni pubbliche e sponsor privati. L’obiettivo? Accendere un faro sulla qualità dello spazio urbano e sull’urgenza di pensare in modo strategico alla trasformazione delle nostre città.
“Abbiamo bisogno di visione, non solo di interventi spot”, ha dichiarato Manganello, sottolineando come il progetto urbano debba tornare a guidare la rigenerazione, contrastando la frammentazione e rilanciando l’identità dei luoghi.

L’installazione sarà anche il cuore pulsante di una mostra aperta al pubblico e di un dibattito collettivo che coinvolgerà architetti, filosofi, artisti, imprenditori e semplici cittadini. Un’occasione concreta di confronto su che cosa può significare oggi “abitare” un centro storico e come la bellezza urbana possa tornare ad essere motore di cambiamento reale.

L’intervento è stato reso possibile grazie al contributo di imprese locali, con la consulenza strutturale dell’ingegnere Rosario Tomasi e la direzione della sicurezza curata dall’architetto Giuseppe Gurrieri.

Senza troppo clamore, l’iniziativa si inserisce in un contesto culturale più ampio che, sotto il segno della parola “Rinascita”, intende restituire centralità al pensiero progettuale, in architettura come nella vita quotidiana. Perché ripensare lo spazio urbano – oggi più che mai – significa ripensare il modo in cui vogliamo vivere insieme. E’ uno degli eventi collaterali del festival Barocco e Neobarocco.

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