Coronavirus: Ragusa città virtuosa? Qualcosa non torna. Non è il momento di cantar vittoria

“Crediamo che in questi giorni, dove ufficialmente il numero dei contagiati risulta essere non in crescita, ci sia il rischio di cantare vittoria troppo presto. Secondo qualcuno la provincia di Ragusa è la più virtuosa d’Italia. Secondo noi, al netto del fatto che comunque i ragusani abbiano cercato di rispettare al meglio le prescrizioni provenienti dal governo nazionale, c’è qualcosa che stride e che deve invogliarci a riflettere”.

 

E’ quanto affermano i componenti del gruppo consiliare M5s Ragusa a proposito dell’emergenza sanitaria in corso. “In particolare – proseguono i consiglieri pentastellati Sergio Firrincieli, Giovanni Gurrieri, Zaara Federico, Alessandro Antoci e Antonio Tringali – come si fa a dire che non c’è alcun contagio se abbiamo testimonianza di nostri concittadini collocati in quarantena che attendono, chi da una settimana, chi addirittura da undici giorni, l’esito del tampone? E come si fa a sottoporre a tampone la gente che è rientrata dal Nord agli sgoccioli della quarantena, dopo 14 giorni, così come ci risulta accaduto a una ragazza ragusana avvisata proprio all’ultimo? 


Non sarebbe stato meglio se si fosse fatto prima, consentendole di trascorrere la quarantena, per così dire, in tranquillità? Per non dire nulla, poi, del caso del commerciante ragusano fatto tornare al lavoro dopo la quarantena salvo poi richiamarlo all’ordine lo stesso giorno in cui era uscito dato che era risultato positivo. E ci risulta di altra gente, proveniente dal Nord, la cui anagrafica sanitaria sembra sia stata smarrita dai database. Sia chiaro che non vogliamo lanciare accuse nei confronti di nessuno, considerato il momento dell’emergenza. Ma ci sembra, altresì, evidente che non si possa cantare vittoria perché i contagi non aumentano”.

 

“Siamo davvero certi – si chiede il gruppo consiliare M5s Ragusa – che sia stato fatto tutto il possibile? Siamo certi che i controlli siano stati concretizzati nella maniera più accorta? Stiamo solo dicendo che mentre tutti stanno già pensando alla fase due, a come risolvere la crisi economica, forse sarebbe meglio continuare a soffermarsi su quanto sta accadendo per far sì che il contenimento abbia un senso e che non ci siano fughe in avanti destinate a rivelarsi eccessivamente dannose. Chiediamo al sindaco, nella qualità di massima autorità sanitaria della città, di verificare con la massima attenzione quanto sta accadendo, di continuare a fare sempre il punto della situazione con i vertici sanitari perché a Ragusa i conti possano sempre tornare. Sì, Ragusa è una città virtuosa grazie al lavoro della polizia locale, della Protezione civile, degli operatori della Caritas diocesana. Ma l’ultima parola dovremmo forse lasciarla dire alle autorità sanitarie dopo le verifiche dei tamponi. E’ opportuno, inoltre, che si studi una formula per fornire un supporto psicologico a quelle persone che si trovano in quarantena presso strutture ricettive o abitazioni date loro in prestito e che stanno affrontando il momento con determinazione sempre calante. Persone che, dunque, hanno necessità di un adeguato sostegno. Oltre ad avere bisogno di risposte precise circa la loro condizione e la eventuale conclusione della loro fase di quarantena”.  

 

 

 

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it