COME SI BUTTANO I SOLDI DELLA COMUNITA’

Progetto per il ripristino dei siti  degradati. Come ci si può organizzare per buttare 4 milioni di euro? Potrebbe sembrare il titolo ironico di una commedia, invece sono solo alcune considerazioni sui progetti della provincia di Ragusa. I FATTI:l’ex assessore al territorio ed ambiente Floriddia, nel mese di agosto del 2004 invita il suo staff, nella sua interezza, tutto in famiglia, di progettare un intervento per il recupero delle aree degradate al fine di migliorare l’immagine del territorio e la sua promozione turistica. Un progetto di ben 6 milioni di euro (12 miliardi delle vecchie lire, mica bruscolini). Progettista e direttore dei lavori è il Geom. Barnaba, progettisti e collaboratori tutti gli altri Geom. Vella, Dott. Cataudella, Geom. Rabito, Geom. Chiavola, Geom. Di Quattro, Geom. Battaglia; RUP del Progetto è l’Ing. Giunta, Dirigente dell’assessorato. Nel Febbraio del 2005 si svolge la gara, alla quale partecipano 14 ditte; l’importo a base d’asta è di 4.900.000 euro mentre 1.100.000 euro restano a disposizione degli uffici dell’assessorato. La gara viene vinta dalla ditta GEOSMAR SRL con un ribasso del 49,75%, che fa insospettire qualcuno dei componenti della commissione presieduta dal Dott. Francesco Frasca;  comunque l’appalto viene aggiudicato lo stesso.Vengono spontanee alcune domande: come è stato possibile un ribasso del 50% ? Non è sembrato un pò troppo? Perché non si è sospesa la gara per verificare eventuali anomalie? Il progetto era stato scritto correttamente o i computi metrici erano fortemente approssimativi o completamente sbagliati? La ditta aggiudicataria, che fa un ribasso di ben 2.450.000, come poteva soddisfare le esigenze progettuali del committente, cioè della Provincia? Con quali garanzie i lavori sarebbero stati espletati a regola d’arte e con quali materiali e soprattutto dove  sarebbero stati recuperati i fondi relativi al ribasso d’asta?Tutte domande che la Giunta presieduta dal Presidente Antoci  non poteva non farsi e non poteva non sapere. Non stiamo mica parlando di pochi spiccioli, ma di uno dei progetti più costosi di quegli anni.Tanti interrogativi mancati.Si accende il mutuo alla Cassa Depositi e Prestiti per 4.050.000 con rate semestrali di 210.000 euro per dieci anni che stiamo continuando a pagare. Certo con i soldi si potevano completare tutte le opere pubbliche incompiute da decenni della Provincia, o mettere in sicurezza alcune strade provinciali, o costruire 30 campetti di calcetto o di tennis, o 4 palestre coperte ecc ecc, ma la priorità della parsimoniosa giunta Antoci era un’altra: buttare dal balcone 4.050.000 euro. E così è stato. Di tutti i 24 interventi effettuati, costati a mio avviso tre quattro volte di più di quanto un padre di famiglia li avrebbe pagati,  solo tre sono ancora visibili. Tutti gli altri sono inesistenti, degradati, distrutti o  non più visitabili perché la natura e le erbacce  hanno riportato i luoghi degli interventi al loro primordiale stato: l’abbandono. Con buona pace di quei consiglieri di maggioranza che votando l’atto in consiglio hanno accusato quelli di opposizione di essere da ostacolo per lo sviluppo e per la promozione turistica del territorio. Dove sono finiti i soldi? Che cosa si è pagato di tanto caro da giustificare 4.050.000 euro? Se pensiamo che sono state comprate piante che valgono al valore di mercato 5 o 10 euro e le abbiamo pagate 60 euro più Iva, immaginate quali conteggi si sono fatti. Il RUP dove era, cosa controllava; il direttore dei lavori cosa dirigeva, l’assessore che cosa disponeva in merito e la giunta quale collegialità esercitava. Tanti interrogativi che necessitano indagini più approfondite non da parte di un consigliere provinciale ma delle istituzioni preposte. Una cosa è certa: a questi signori i cittadini iblei non dovrebbero affidare neanche i soldi per fare la spesa  per la casa, perché non saprebbero come spenderli per il bene della famiglia.

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