COME IN UN ANGOLO DELLA VERDE TERRA DI IRLANDA

La terra dell’eterna giovinezza. E’ il messaggio trasmesso in radiosa sonorità, domenica sera, dal gruppo di musica celtica e medioevale “Tir-na-nog” la cui traduzione richiama, appunto, ad un luogo in grado di infondere l’elisir di lunga vita. Un viaggio tra la magia e l’incanto della tradizione irlandese, scozzese, galiziana, bretone quello a cui hanno avuto modo di assistere quanti, ed erano in parecchi, hanno applaudito i musicisti  che hanno animato, in piazza Odierna, dinanzi ai Giardini, il penultimo appuntamento di “Ibla in Festa”.

Le cornamuse di Marcello Difranco, assieme al bodhran e ai cucchiai, hanno suscitato curiosità e richiamato gli appassionati, trasformando per una sera questo scorcio del quartiere barocco in una landa della lussureggiante e verde terra d’Irlanda. Assieme a Difranco, anche Marco Cascone (tastiera e fisarmonica), Marina Zago (violino), Agnese Tomasella (whistles irlandesi), Massimo Martines (chitarra), Alessandro Arestia (basso) e Sebastiano Cataudo (batteria e percussioni). Ha avuto un significato particolare per i “Tir-na-nog”, gruppo ragusano nato quattro anni fa, il concerto di ieri sera a Ibla. “Era la prima volta – dicono – che ci presentavamo con questa nuova formazione. La risposta del pubblico è stata esaltante.

Quasi un incitamento ad andare avanti in questa direzione”. L’utilizzo degli strumenti della tradizione celtica ha conferito al suono che aleggiava sulla piazza un’atmosfera magica. Tanti i canti popolari irlandesi proposti che, poi, sono stati ripetuti nella movimentata fase finale quando una parte del pubblico si è messa addirittura a ballare sulle note delle melodie più frizzanti. “Un’altra occasione – spiega il presidente del Comitato per Ibla-Associazione imprenditori, Giuseppe Occhipinti, promotore della kermesse sostenuta dal sindaco di Ragusa, Nello Dipasquale, e dal vicepresidente della Provincia, Mommo Carpentieri – per fare cultura con la musica.

Il gruppo ragusano-irlandese ha messo in campo i pezzi più significativi del proprio repertorio ed è stata festa grande. E’ questo lo spirito giusto che deve animare le serate estive di Ibla, come se il quartiere barocco diventasse il centro dell’universo, area in cui si respira il soffio di culture lontane. L’attenzione che il pubblico ha manifestato anche in questo caso ci fa dire che le scelte fatte in fase organizzativa hanno colto senza dubbio nel segno”.

 

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