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Come affrontare il coronavirus. I consigli dell’Ufficio Diocesano per la Pastorale della Salute
19 Mar 2020 10:53
Come affrontare il coronavirus. Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università di Milano, lo ripete ogni giorno in qualunque trasmissione televisiva viene chiamato. È uno dei riferimenti nazionali in questa fase di emergenza. “Ed è per questo motivo – sottolinea il direttore dell’ufficio diocesano per la Pastorale della salute, don Giorgio Occhipinti – che, oltre a diffondere nelle scorse ore il suo vademecum, stiamo veicolando dei consigli molto più pratici che lo stesso professore dispensa nei suoi interventi.
A cominciare da quando vanno usate le mascherine. In pratica, spieghiamo quando servono: in un supermercato, al lavoro quando c’è il rischio di trovarsi non a distanza. Non vanno usate per correre da soli o mentre si cammina. Poi resta l’indicazione base: lavarsi le mani”. Pregliasco ricorda, altresì, che il virus passa per le goccioline respiratorie e dura qualche ora, ma con una carica bassa, mentre è forte nell’immediato. Un altro aspetto che merita di essere posto sotto i riflettori è quando occorre preoccuparsi, cioè quando la febbre è più alta di 37,5 gradi e lo è per più giorni con difficoltà respiratorie.
Allora si può pensare a un possibile coronavirus. In più, si parla tanto di scarpe e cappotti: sono pericolosi? “Se ne parla in modo esagerato – ha spiegato Pregliasco – Una igiene generale e un’attenzione per farli arieggiare sono utili. Ma non c’è il problema. Non è la suola delle scarpe che veicola, ma ogni atteggiamento di buonsenso fa bene. Il vero nodo è non toccarsi bocca e occhi”. Il virus sulle superfici, pensiamo ai soldi, sopravvive? “Rischio impalpabile. Li gestiamo e poi ci laviamo le mani. Se rimane sulle mani e non ci lecchiamo le dita il problema non c’è”. Shopping online e non solo, più rischi sulla carta che plastica? “Hanno tempi diversi, cambia di alcune ore la sopravvivenza. Non è che su ogni scatolone qualcuno sputa sopra.
La quota è bassissima. Ricordiamo, dato certo, che sono le goccioline più grosse quelle che emettiamo starnutendo e parlando a veicolare il virus. Quelle si disperdono a breve distanza e si depositano. Se c’è un luogo dove è bene stare da soli all’interno è l’ascensore”. Anche dentro casa bisogna lavarsi le mani? “Non esageriamo, ma stiamo attenti ogni volta. Se ci sono altre persone che escono spesso, se c’è un soggetto in quarantena fiduciaria, certamente sì. Se si è da soli non ci si autoinfetta. Il problema è la diffusione verso terzi”.
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