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“COLAPESCE” È LA SPERANZA PER IL FUTURO?
22 Giu 2012 12:51
Presentato anche a Chiaramonte Gulfi il libro di “Colapesce” favola non favola scritta a due mani dal prof. Federico Guastella e dal prof. Raffaele Puccio con le illustrazioni dell’artista chiaramontano Giuseppe Bertucci. “Questo lavoro è nato per caso, si voleva trattare una figura legata alla sicilianità ed ecco Colapesce.- così interviene il prof. Raffaele Puccio- Da sempre il mare è stato per l’uomo quell’amico nemico tanto affascinante da diventare pericoloso. Questa paura aiuta l’uomo a fidarsi del mare, spesso tende a mitizzarlo facendolo abitare da personaggi fantastici così da esorcizzarlo.” Essere isolani, ovvero risiedere in un’isola come la Sicilia, crea quel filo conduttore con il mare forse anche per questo la storia di Colapesce fa sicuramente parte della tradizione siciliana. Questo personaggio è stato trattato da tanti autori basti pensare ai versi di Pindaro e di Eschilo, a quelli nell’età alessandrina, passando tra i romani, fino ai giorni nostri quando viene riesaminata e raccontata come nel nostro caso. In nessuno delle fonti esaminate si racconta che sia Colapesce a tenere la colonna su cui si regge la Sicilia, questa è più una versione popolare che si tramanda da padre in figlio e nel testo in questione viene ripresa. Ricordiamo che la leggenda di “ColaPesce”, un personaggio mezzo uomo e mezzo pesce alle prese con un re crudele, che da sempre affascina grandi e piccini incuriosendo scrittori narratori da secoli. Oggi Cola, viene presentato come quel nuotatore straordinario più bravo di un pesce che nuotava da Messina a Catania, come dicevamo tante le varianti date da quei cantastorie che si divertivano ad arricchirle. Colapesce è una semplice creatura che diventa un eroe attuale e, sicuramente i lettori riusciranno ad identificarsi in lui perché rappresenta l’eroe che supera le difficoltà della vita anche sacrificandosi. Un esempio oggi sono quelle persone che hanno creduto nella giustizia, nella verità e nella libertà costandogli enormi sacrifici perché come Colapesce si sottraggono alle angherie. Quindi una favola non favola che si arricchisce anche di immagini con le 12 tavole dipinte a tempera da Giuseppe Bertucci, che con la sua sensibilità estetica ha colto i momenti salienti della storia nella semplicità del suo tratto. Ricordiamo che in tale sede è intervenuto l’assessore alla cultura, la dott. Laura Turcis, sottolineando l’importanza della cultura legata alla tradizione ed il presidente del Centro Studi Feliciano Rossitto. Inoltre la serata è stata intervallata dalla musica di Saro Tribbastone e di Marilena Fede capaci di rievocare quei suoni mediterranei e greci nonché tipicamente siculi.
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