CHIUDE IL CINEMA AURORA DI MODICA. LA DICHIARAZIONE DEL REGISTA LUCA SCIVOLETTO

                                                                                                      

 

Il cinema Aurora ha chiuso. “Sento il bisogno di intervenire, da modicano, da spettatore, da amante del cinema prima che da regista”. Queste le parole del regista Luca Scivoletto in merito alla triste notizia della chiusura del cinema, che rappresenta un grosso colpo inferto alla cultura cinematografica Modicana, la quale, grazie alla forza di tanti appassionati promotori, negli ultimi trent’anni si è mantenuta viva e dinamica.

“Spesso mi meravigliavo di come il Cinema Aurora fosse riuscito a resistere. Sicuramente grazie alla tenacia dei suoi proprietari, che cercavano con amore di tenerlo in vita oltre ogni ragionevole valutazione economica” – afferma il regista. “Ero contento che quel cinema fosse ancora lì […] La programmazione certo non era delle più ricercate, ma non m’importava, lo difendevo a prescindere. Era in quella sala che avevo visto il mio primo film a quattro anni. […] È davanti a quelle vetrate, al gelo di Modica Alta, che avevo iniziato a discutere di cinema e a difendere i film di cui mi ero innamorato. Da quella enorme platea avevo visto proiettati sul grande schermo i miei primi cortometraggi”.

Il caso dell’Aurora conferma a livello locale il trend nazionale: in Italia infatti, negli ultimi dieci anni, quasi 800 sale sono scomparse e circa sessanta hanno chiuso i battenti solo nel 2012.

La condanna di Luca Scivoletto è rivolta al totale e preoccupante silenzio intorno a questo avvenimento e allo spirito di rassegnazione predominante.

Secondo il regista, il cinema come strumento di cultura, da sempre mette in contatto lo spettatore col resto del mondo, con sensibilità e linguaggi nuovi, con le problematiche centrali della sua epoca. Ha la straordinaria capacità di intrattenere e al tempo stesso di agire sulla maturazione culturale di un individuo. È dunque la cultura veicolata dal cinema il motore fondamentale dello sviluppo della comunità stessa.

La cooperazione tra pubblico e privato per il recupero, l’ammodernamento e la digitalizzazione delle vecchie sale, diversificando l’offerta con l’ideazione di spazi pensati non solo per il cinema ma per molteplici attività, è una delle soluzioni indicate da Luca Scivoletto, secondo il quale la via maestra è l’utilizzo di almeno uno dei tre livelli d’intervento pubblico destinati all’esercizio cinematografico, ovvero il programma MEDIA dell’Unione Europea, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, i fondi regionali. “Si mettano dunque in campo idee e progetti per il recupero e la rivitalizzazione dell’Aurora e del bellissimo quartiere che lo ospita – afferma il regista – al fine di non mortificare le speranze di centinaia di appassionati di cinema modicani e la generosità di associazioni che, già in passato, si sono dichiarate disponibili a curare la programmazione delle attività cinematografiche”.

È rivolto alla politica locale, infine, l’accorato appello di Luca Scivoletto: “Mi rivolgo in particolare all’Amministrazione comunale, sperando che si faccia promotrice di un confronto con le forze produttive della città e intraprenda tutte le iniziative utili a far rivivere nel cuore del centro storico il nuovo Cinema Aurora. È indubbio che oggi, in quella strada di Modica Alta, fa un po’ più freddo del solito

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


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