Che c’entra l’autosospensione? Lavoriamo assieme!

L’elezione del nuovo presidente dell’Asi nella persona del dott. Rosario Alescio, al quale vanno gli auguri di buon lavoro, che è riuscito a prevalere sul presidente uscente Gianfranco Motta, che io ringrazio per il lavoro straordinario compiuto negli anni della sua gestione, ha lasciato amarezza nell’on. Iano Gurrieri al punto, per via anche di altre considerazioni, di decidere la sua autosospensione dal partito. Ora a me sembrano comprensibili, condivisibili, se si vuole, l’amarezza e il disappunto per questo tipo di risultato finale; mi pare paradossale però addossarne le responsabilità al Pd, il quale certamente non dispone di “pacchetti” di voti ma può solamente puntare sui liberi convincimenti e determinazioni dei singoli componenti dell’Asi. Al primo tentativo, com’è noto, il presidente Motta è andato ad un soffio dalla sua terza rielezione; al tentativo successivo, invece, sono evidentemente mutati orientamenti, atteggiamenti, strategie dei singoli e delle loro organizzazioni ed enti di riferimento. Questo è quanto è, secondo una mia lettura, accaduto, e non altro. Ma l’on. Gurrieri giudica altresì “inspiegabile” che ancora non sia chiusa del tutto la fase congressuale, con la conseguente ufficializzazione di tutti gli organismi decisionali del partito. Il rammarico per questa situazione, se mi si permette, è soprattutto del sottoscritto prima che dell’on. Gurrieri, il quale conosce i motivi e farebbe bene a contribuire, assieme a tutti, a cominciare da me, a superarli già nell’immediata ripresa dell’attività politica dopo la pausa estiva. E’ la mancanza di tali organismi che ha impedito finora l’assunzione di una linea politica di tutto il partito su questioni cruciali della nostra provincia quali le trivellazioni, il parco degli iblei, il piano paesaggistico, ma anche l’università e il quarto polo, le problematiche infrastrutturali, quelle dell’agricoltura e delle piccole e medie imprese, della scuola e dell’offerta sanitaria in provincia di Ragusa, della crisi economica e del disagio sociale, sempre più acuto per la mancanza di lavoro e la disoccupazione crescente, soprattutto tra i giovani. Questo il quadro che ho davanti, caro Iano, come penso abbia anche tu e tutti i dirigenti di questo nostro partito. Questo è il quadro che dobbiamo affrontare alla riprese di settembre, non dimenticando che la prossima primavera andremo al voto in città come Ragusa e Vittoria, per non dire della possibilità di ulteriori altri scenari. E allora, caro Iano, che c’entra l’autosospensione? Serve piuttosto forse, se possibile,  un maggiore impegno da parte di tutti, a partire dal sottoscritto, e non il privarsi del contributo di un dirigente come te, che deve riconsiderare la scelta dell’autosospensione, sapendo, come sai, che le polemiche congressuali o di altre contingenze politiche, non hanno mai messo in discussione la stima di tutto il partito nei tuoi confronti.

                                                       

 

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