C’È UN’ITALIA CHE VUOLE VEDERE LE GRANDI OPERE ALLA SCALA, NON SULLO STRETTO DI MESSINA

«Investire in cultura, tanto più nei momenti di crisi economica, salva il Paese dallo sfarinamento morale e dalla deriva economica, perché cultura significa innovazione e creatività». La Fabbrica di Nichi, movimento nato a macchia d’olio nelle varie realtà nazionali per sostenere la candidatura di Nichi Vendola, leader di Sinistra ecologia e libertà, a premier del centro-sinistra, punta ai saperi e alla cultura.

Nel libro “C’è un’Italia migliore”, che uscirà a gennaio, i sostenitori del governatore della Puglia lanciano alcune proposte per rilanciare il Paese. Come prima cosa, l’intera penisola dovrà essere innervata di fibra ottica, per garantire l’accesso al web veloce e a servizi pubblici comuni. Altra proposta è l’abbassamento dell’iva sulla musica, con la riforma della gestione dei diritti di proprietà intellettuale a partire dalla Siae e l’introduzione delle licenze di Creative Commons. Creatività e innovazione dovranno essere, infatti, i fattori in grado di consentire a un sistema economico di reggere le sfide della competizione globale.

Insomma, per i sostenitori di Nichi bisognerà lavorare per liberare dal giogo del conflitto d’interessi il mercato dei diritti cine-televisivi e di conseguenza per rafforzare le produzioni indipendenti. Un’Italia migliore, diversa, che punti alla creatività degli spiriti liberi e critici, capaci di non sottomettersi ad alcun potere. (S.V.)

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