CARAVAGGIO

Nessuno accende una lucerna e la mette in luogo nascosto

o sotto il moggio, ma sopra il lucerniere, perché quanti entrano,

vedano la Luce.                                            Luca 11,33  

I nemici storici di Caravaggio ormai sono relegati nell’oblio. Ma grazie a questi nemici di ieri, per buona sorte, l’itinerario del Caravaggio ha regalato alla nostra Sicilia e a tutto il patrimonio artistico dell’umanità quadri di inestimabile valore: a Messina (Adorazione dei pastori, 1609, Resurrezione di Lazzaro, 1608-9 ), a Palermo (Natività, 1609, trafugato dalla mafia nel 1969), a Siracusa (Seppellimento di Santa Lucia, 1608-1609 circa).

Com’è noto, quest’ultimo quadro fu realizzato per la chiesa di Santa Lucia al Sepolcro, dove per tanti anni è stato conservato in condizioni di fruizione non ottimali.

In tempi non molto lontani parecchi visitatori e studiosi non hanno avuto la possibilità di vedere il quadro: risulta emblematica una testimonianza (raccolta dal prof. Alfredo Campo di Vittoria) del noto storico dell’arte Giulio Carlo Argan, che si lamentava, testualmente, di non aver mai potuto vedere Il Seppellimento di Santa Lucia, perché la Chiesa era sempre chiusa.

Sarà stata una coincidenza, ma ricorrente a ogni piè sospinto. Tra l’altro in parecchi libri di Storia dell’arte Il Seppellimento di Santa Lucia risulta ignorato o poco presente.

Quanto alla conservazione, per varie circostanze il quadro ha subito un degrado galoppante, che ha rasentato la rovina irrimediabile. Quest’incubo è stato scongiurato, per buona sorte, da un restauro miracoloso, e così il quadro è stato esposto per un po’ di tempo nel modo più degno possibile al museo di Palazzo Bellomo, a Siracusa.

E ora veniamo a stanare i moderni nemici di Caravaggio.

Attualmente il nostro quadro si trova a Siracusa nella Chiesa di Santa Lucia alla Badia, trasferito dalla chiesa di Santa Lucia al Sepolcro, poiché le condizioni ambientali di quest’ultima chiesa degradavano il quadro.

Mentre le fiamme delle recenti elezioni politiche divampavano alte, l’edizione regionale per la Sicilia di Rai tre, il 22 febbraio 2013, lanciava un proclama accorato, tramite il portavoce prof. Giansiracusa, noto studioso di arte, che lamentava che a causa del trasferimento del quadro a Santa Lucia alla Badia, gli abitanti del quartiere di Santa Lucia al Sepolcro e gli esercizi (commerciali) erano in profonda crisi. L’unico rimedio: il ritorno del quadro nella chiesa di provenienza.

È questo il pensiero fisso del prof. Giansiracusa (originario di Palazzolo Acreide), che conduce una campagna di propaganda a oltranza, sposando la bufala elettorale del momento con il coro peregrino degli esercizi commerciali del quartiere.

Il quadro del Caravaggio, secondo Giansiracusa e i Frati Minori della chiesa di Santa Lucia al Sepolcro, va ricollocato nella predetta chiesa in maniera definitiva.

Il prof. Giansiracusa sostiene che anche l’Annunciazione di Antonello da Messina, al momento esposta nel museo di Palazzo Bellomo di Siracusa, deve ritornare nella sede originaria, ossia nella chiesa dell’Annunziata di Palazzolo Acreide, dove aveva subito un gravissimo degrado.

I nemici di Caravaggio sostengono in malafede il ritorno dei due suddetti quadri nelle sedi originarie, pur sapendo che non potranno essere garantite decorose condizioni di conservazione, valorizzazione, fruizione e – soprattutto – sicurezza.

I Frati Minori della chiesa di Santa Maria al Sepolcro, per la riappropriazione dell’opera caravaggesca, hanno fatto una battaglia a oltranza, forse dimenticando il loro carisma francescano dell’umiltà. Qui non si vuole mettere in dubbio che i Frati Minori siano religiosi di santa vita; tuttavia sono anni che con puntiglio ed eccessivo orgoglio si sono accaniti a spuntarla a ogni costo. Si sa che hanno scomodato – e continuano a farlo – le Istituzioni e certi santoni della politica (Cuffaro, Prestigiacomo e altri), appoggiandosi a quel tipo di politica imperniata sui favoritismi. Infatti, è stata orchestrata la subdola manovra del trasferimento del quadro di Caravaggio a Milano per una temporanea esposizione, al fine di ricollocarlo a muta a muta, finalmente, non già nel museo di Palazzo Bellomo, ma nella chiesa del proprio convento, turlupinati dalla libido assumendi (brama di appropriazione) e sottilmente dal demonio del guadagno, tramite i ticket dei visitatori.

Il Seppellimento di Santa Lucia è una grande Luce, che contiene un messaggio spirituale universale: il kerygma della morte e resurrezione di Cristo attraverso la bellezza dell’arte: è imprescindibile che venga esposto nella sede più dignitosa e appropriata ai fini della conservazione, della valorizzazione e della fruizione, ossia nel museo di Palazzo Bellomo.

I moderni nemici di Caravaggio, per orgoglio mal posto e accecati da rivendicazioni campanilistiche, vogliono mettere la Luce sotto il moggio (il loro particulare), invece di collocarla sopra il lucerniere.

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