BACARDI E COCA, CHE MIX MICIDIALE !

Con la scusa che il nuovo Presidente della Regione non aveva ancora nominato gli Assessori, tutti si davano un contegno e facevano finta di essere in indifferente attesa. 

In realtà aspettavano come quando si è intenti a carpire il primo bollore della pentola per buttare la pasta e tuffarsi a mangiare.

Ora che c’è stata una schiarita sul versante occidentale dell’isola e, dalle nuvole gialle della perturbazione africana, sono emerse le nuove formazioni e le nuove alleanze, si potrà pensare alle prossime elezioni.

Questo governo, da alcuni denominato ‘governo de luxe’, è, in effetti, come una grossa autovettura, una ammiraglia impreziosita da ogni genere di optional, c’è di tutto dal bluetooth per collegare gli strumenti cari ai giovani, iPad, lettori musicali, lettori video, navigatori e smartphone, agli accessori tecnologicamente più avanzati per una guida sicura, senza trascurare quegli elementi sempre indispensabili che possano assicurare affidabilità e protezione per un viaggio confortevole senza scossoni.

Occorrerà verificare solo alcune voci di corridoio che vedono già un necessario rimpasto dopo le elezioni nazionale, operazione che potrebbe anche essere considerata utopistica, avendo visto come la pensa il neo Presidente, ma forse indispensabile se l’autovettura si avventura su strade accidentate e qualche strumento di quelli sopra citati accusa qualche malfunzionamento.

In effetti, manco il tempo di trascorrere le feste natalizie e di brindare al nuovo anno, si dovrà mettere mano alla macchina elettorale che, dalle nostre parti, offre un nutrito menù.

Non solo Camera e Senato ma, piuttosto, il Comune capoluogo e altri importanti in Provincia, dove, prima o dopo, si dovrà anche ricostituire il Consiglio.

Ad un primo superficiale esame, si potrebbe trovare sistemazione per tanti se non per tutti, ma, a ben guardare, considerati gli appetiti che sono tanti, finirà sempre in bagarre. E il susseguirsi delle competizioni, come si sa, è strettamente collegato all’evolversi delle alleanze, delle conseguenti candidature, delle imposizioni di nomi e apparentamenti.

Le indiscrezioni, meglio sarebbe dire le insinuazioni, i pettegolezzi, la fantapolitica hanno cominciato a delineare posizioni e prese di distanza. Oggi siamo al 27 novembre e si può cominciare a delineare un quadro che, sia pur per nulla reale, fondato solo sull’immaginazione, potrebbe, tutt’al più essere utile per qualche ricreativa puntatina, ove queste piccole perle di fantasia potessero essere oggetto di un giro di scommesse. Sia chiaro che, come facilmente potrebbe o potrà obiettare qualcuno, può sembrare che l’autore abbia ecceduto nel versare il Bacardi nella Cocca Cola, ma, come dicevano gli antichi, talvolta, “in vino veritas”.

Saliamo allora su questo ‘space war’, (ricorderete la giostra che puntualmente, da cinquant’anni ci ha fatto divertire in estate, prima a Marina e poi a Ragusa, quella che volgarmente i ragazzini chiamavano “gli aerei”) e, da una posizione non certo privilegiata, ma sempre più alta del normale, vediamo di intravedere il futuro, almeno alla luce delle attuali regole d’ingaggio (la legge elettorale).

Cosa ci hanno detto le ultime elezioni ? cosa ci suggeriscono i sondaggi ?

Attualmente si prevede che i grillini possano ripetere l’exploit e quindi andranno a ruba i moduli di adesione per il movimento, sempre nella speranza che i criteri di selezione vengano mantenuti, altrimenti ci sarà l’assalto alla diligenza da parte di trombati, fuoriusciti e politicanti vari che vedrebbero nel Movimento 5 Stelle il veicolo per il Paradiso. Così come hanno fatto per le Regionali, identificheranno i candidati con i loro criteri, per le nazionali, sicuramente ci propineranno forestieri, per le comunali troveremo giovani baldanzosi e pieni di buone intenzioni, l’unica certezza che le donne non avranno punto G, in una sorta di moderna circoncisione politica di massa. Troppo presto per avere indiscrezioni sui nomi, anche se la fila davanti alla porta potrebbe presto richiedere un intervento di ordine pubblico.

Altro dato che, al momento, viene dato per scontato dai sondaggi è la vittoria relativa del PD: e qui cominciano i balletti perché, conformemente ai contorti e assurdi comportamenti degli ultimi tempi, i democratici ragusani ce la metteranno tutta per perdere o, quantomeno, per farsi, comunque, un danno.

Già ora, solo per le primarie, ci sono stati giovani, pare imparentati con il notabile rosso di una volta, che pizzicano il segretario cittadino per i suoi silenzi sulla scelta fra i cinque dell’apocalisse. Considerato che in provincia sono tutti per Bersani, si accentua il carattere provocatorio e pretestuoso della punzecchiatura. E non abbiamo ancora cominciato. Gli appetiti nel maggiore partito della sinistra saranno da arsura.

Se vengono confermati gli spiragli di successo, non sono pochi quelli che vorranno salire sul treno in corsa:

per le nazionali il Senatore potrebbe trovare lo sbocco per un inaspettato rientro, il non rieletto onorevole di Pozzallo potrebbe tentare l’impossibile, tutti quelli che conservano ancora il titolo di onorevole, ma non il seggio, potrebbero essere tentati di tentare, nell’ipparino le forze nuove scalpitano perché hanno assaporato gli effluvi odorosi di uno scanno parlamentare e ora cominciano a non vedere l’ora di sedersi.

Solo il Sindaco di Modica sarà ancora indaffarato a cercare per la città molti suoi dipendenti, usciti per la ricreazione e non potrà dedicarsi al pensiero di una eventuale candidatura. Salvo improbabili vantaggiose modifiche alla legge elettorale, il segretario di Ragusa metterà a frutto acume e furbizia e non scatterà in presenza di ostacoli sulla pista.

Questi sono solo i papaveri più (g)rossi, poi dipenderà dalle condizioni dell’ultima ora e, se queste ci saranno, potrebbe venir fuori l’outsider o, per dirla più elegantemente, il personaggio della società civile, tanto caro ai democratici per togliersi le castagne dal fuoco, all’insegna del principio – se vinciamo abbiamo vinto noi, se perdiamo ha perso lui –

Più accattivante, di certo, la disputa per le comunali, dove la cerchia dei papabili è ristretta, i problemi sono quelli di sempre, ma aleggia nell’area la storiella del fantomatico appoggio del nuovo onorevole ragusano che avrebbe garantito desistenza in città per favorire il ritorno sulla scena di vecchi senatori, il tutto per ringraziare della apertura della porta verso sinistra, in occasione delle regionali.

Attenti, perché se lo viene a sapere Malafarina, vi arrestano tutti !

Per il resto più facile ritrovare ancora una volta il rappresentante della società civile, con il pericolo che, questa volta, se si ricorre a questo espediente, sarà difficile trovare soggetti selezionati come in precedenza, percepiti gli attuali profumi di vittoria.

Come erano belli e tranquilli i tempi in cui ci posavano Macaluso e tutto finiva lì.

Per non annoiare il lettore, ammesso che questi sprazzi di goliardica fantasia possano suscitare un minimo di interesse, concluderei questa prima puntata con una rapida disamina di quanto resta nell’area che, una volta, si definiva di sinistra. Estrema sinistra, verdi, ambientalisti e partiti dei lavoratori in passato non sono riusciti a raccogliere granché a Ragusa;  questa volta, con una mentalità più aperta del solito e con i venti che spirano, abbandonando prevenzioni e questioni di principio, eliminati del tutto rivalità e contrapposizioni interne, con un processo comunicazionale adeguato, intrinseco e sui programmi, potrebbero dare fastidio non solo a sinistra ma anche, in alto, alle stelle (cinque o sei che siano).

Ma, forse, è come chiedere al musulmano di fare la comunione !

Rimane il partito dei Valori, quello dell’uomo solo al comando, stiamo parlando localmente e non a livello nazionale: riuscirà con i suoi consensi, che comunque conserva, a superare gli scogli di una impervia navigazione, trascinato fra i marosi della nave madre che, forse, non arriverà nemmeno in porto e si sfracellerà prima ?

Anche secondo i più recenti sondaggi nel centro sinistra non resta nient’altro, a livello nazionale possono farsi sentire le componenti cattoliche dei democratici, a livello locale possono spuntare qualche seggio, ma nella confusione mentale che attanaglia un po’ tutti e con le sorprese dietro l’angolo che ci saranno sempre, le furbizie di qualche giovane di scuola democristiana possono sempre venir fuori.

Per il resto percentuali da pallottoliere che saranno confermate anche localmente, difficile pensare che, come spesso avvenuto in passato, piccoli rappresentanti di piccoli partiti possano essere messi a bandiera della coalizione.

Resta da considerare l’altissima percentuale di astenuti che già si è manifestata, che alle regionali la sinistra non è riuscita ad intercettare, e che, difficilmente, riuscirà a convogliare positivamente. Solo la concomitanza eventuale con le comunali potrebbe sollecitare indecisi e astensionisti, ma occorre sempre una comunicazione efficace per convincere qualcuno ad alzarsi dalla poltrona e andare a votare, senza distrarlo o, peggio, insolentirlo con liti, ripicche e scaramucce da bar dello sport.

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