ARMAO NON HA CHIUSO LA PORTA, ANZI AL CONTRARIO!

 

Raramente si è assistita ad una rappresentazione della realtà così diversa dalla realtà stessa così come avvenuto in occasione dell’incontro con l’Assessore Regionale ai beni culturali Armao tenutosi alla Provincia. Stupisce anche come l’onnipresente on.le Riccardo Minardo non abbia sentito il bisogno di fare un comunicato stampa a difesa del suo Assessore !!! NON E’ VERO che l’Assessore “ha chiuso le porte” anzi è vero il contrario e cioè che l’Assessore ha ripetutamente offerto la disponibilità a discutere concretamente del piano e a conclusione è andato oltre ed ha addirittura invitato i soggetti presenti a costituire un tavolo tecnico dando anche disponibilità fisica ad essere presente per “due giorni consecutivi a metà ottobre ” per “vedere assieme quali punti del piano possono essere riconsiderati.”.

Di tutto questo non vi è traccia nella rappresentazione della realtà e se posso comprendere buona parte della stampa che per ragioni di logistica legata ai tempi di “stampa” non era presente nelle conclusioni non sono certo giustificabili gli altri soggetti che in questi giorni stanno sempre di più alimentando una spirale di tensioni pericolosissima. Perchè dire che l’Assessore chiude la porta se non è vero ? A chi giova terrorizzare le persone ? probabilmente a chi ha capito furbescamente che sulle paure delle persone potrà atteggiarsi a “salvatore” e “difensore” e trarre vantaggi elettorali imminenti; probabilmente a chi si sente toccato negli interessi rispetto alla condizione finora avuta di avere le mani libere sul territorio a prescindere da norme e regole!

Proviamo ancora una volta a fare chiarezza : Il piano paesaggistico non ha prescrizioni urbanistiche come tutti gli altri piani paesaggistici d’Italia che sono anche piani territoriali urbanistici; Il piano paesaggistico nelle zone a paesaggi locali es. altopiano ibleo non introduce alcuna nuova norma limitativa ma si limita a dire testualmente che “saranno vietati gli insediamenti produttivi in contrasto con l’art. 22 della L.R. 71/78” quindi il piano ribadisce ciò che esiste da 32 anni e che da 32 anni spessissimo viene disatteso (ecco le “mani libere”); il piano paesaggistico non vieta le trivellazioni (il petrolio si trova non necessariamente sotto il castello di Donnafugata ma i “canali di migrazione” ci dicono che lo stesso petrolio si può trovare più distante e non vieta gli impianti fotovoltaici ma dice semplicemente che queste attività vengano fatte nelle zone che non sono paesaggisticamente rilevanti e non è certo tutta la provincia paesaggisticamente rilevante; non è vero che le attività agricole vengono penalizzate ma è vero il contrario che vengono assolutamente agevolate ed hanno meno vincoli rispetto ad oggi; non è vero che si sono bloccati “alberghi al porto di Marina di Ragusa “per la semplice ragione che il porto di Marina non rientra nel piano paesaggistico; non è vero che si sono bloccate decine di capannoni in zona agricola, sicuramente si bloccheranno i capannoni industriali in zona agricola ma non per il piano ma per le leggi attuali; non è vero che per costruire ci vuole un “raggio di 150 metri” da una costruzione all’altra. Si confonde il “raggio” con il “diametro” perchè i 150 metri si riferiscono al “diametro” e quindi la distanza è di 75 metri. Potremmo continuare e lo faremo nei prossimi giorni in particolare sull’incommentabile comunicato di CGIL, CISL, UIL  che però merita gli approfondimenti opportuni per la gravità delle accuse fatte e lo faremo sul ruolo Dipasquale centrico che la Provincia Regionale si è attribuita !  Sul resto ci sembra solo un tragico gioco di società dal titolo “la realtà rovesciata” con in testa il vice Sindaco di Ragusa mandato in avanscoperta che dopo averci deliziato in estate con l’inesistente “‘estate delle meraviglie nel porto di Marina” ci racconta delle “passeggiate” dell’Assessore Armao senza essere stato presente all’incontro nemmeno un secondo !!!  Lui per adesso è nelle prime posizioni del nuovo gioco di società !!!

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