APPROVATA LA TASSA DI SOGGIORNO: ESEMPIO DI GESTIONE IMPROVVISATA

L’approvazione del regolamento sulla tassa di soggiorno deliberata nell’ultimo Consiglio Comunale rappresenta l’ennesimo esempio di gestione improvvisata dell’Amministrazione Dipasquale e, purtroppo, altro eloquente segno di appiattimento dei Consiglieri di maggioranza che, sempre più, tendono a ratificare le scelte del Consiglio non per condivisione del merito ma per semplice spirito di militanza.

L’improvvisazione con la quale il regolamento è stato approntato ha comportato la necessità di numerosi emendamenti e di rilevanti modifiche che, nell’ottica di una leale collaborazione, tutti i Consiglieri, compresi gli scriventi, avevano suggerito in seno alla Commissione.  Nell’ottica dell’applicazione della legge del più forte, tuttavia, l’Amministrazione ha ben pensato di fare proprie le modifiche suggerite sfuggendo dal doveroso obbligo di riconoscere lo spirito collaborativo delle opposizioni. Quel che è peggio, però, è che non sono state tenute in considerazioni nemmeno altre importanti proposte che, ove discusse, avrebbero contribuito a migliorare il regime della tassa.

Il regolamento così come approvato nella seduta di Consiglio si è quindi rivelato solo frutto dell’affannosa ricerca di ulteriori fonti di finanziamento che ancor più fa gravare sui cittadini gli sprechi della gestione della cosa pubblica e che, ancor più gravemente, non inciderà assolutamente sullo sviluppo del turismo nella nostra città.

Il regolamento in questione è infatti, e innanzitutto, del tutto carente dell’ individuazione della finalità dei ricavati. Non è affatto specificato, in sintesi, a quali finalità dovranno essere destinati i ricavati dalla tassa che ciascun soggiornante dovrà pagare per venire a Ragusa. E nemmeno le finalità si sarebbero potute prevedere atteso che l’atto deliberativo è stato concepito senza alcuna preventiva analisi dello sviluppo del turismo nella nostra città, senza il consenso delle organizzazioni di settore  e, soprattutto, senza alcuna seria programmazione degli interventi da effettuarsi con il ricavato degli introiti. Una ulteriore tassa ha un senso solo nell’ottica, già programmata, di migliorare musei, monumenti e quant’altro serva a rendere più appetibile l’offerta turistica.

Con l’agire così improvvisato, viceversa, rischiamo di assistere solamente all’ennesimo aumento del carico fiscale che, tuttavia, non avrà una resa in termine di sviluppo ma costituirà solo un aggravio per le tasche dei cittadini.Già in passato abbiamo assistito a vertiginosi aumenti del carico fiscale per tassa sui rifiuti e per l’acqua, ma a tali aumenti vertiginosi non è mai corrisposto un miglioramento dei servizi. Oggi, siamo costretti a subire un’imposizione anche sui soggiorni a Ragusa senza che si possa prevedere che tali sacrifici valgano a migliorare l’offerta turistica della nostra città.

Peraltro, è paradossale che una siffatta scelta sia stata operata in autonomia dal Comune di Ragusa. Nella moderna ottica di sviluppo turistico per “distretti” introdurre una tassa solo per una delle città inserite nel distretto equivale solo a rendere la nostra città meno competitiva nei confronti delle altre.

A dir poco aberrante, poi, è la considerazione espressa dall’Amministrazione in Consiglio secondo cui l’imposizione della tassa deve ritenersi a titolo “sperimentale”. Una oculata e lungimirante politica del turismo implica che le sperimentazioni non siano “tentativi al buio” ma scelte oculate e ponderate sulla base di studi e di serie previsioni che, nella fattispecie, sono state reiteratamente invocate da tutti i Consiglieri di opposizione e ostinatamente non concesse.

Il vero è che l’Amministrazione Dipasquale ha solo l’obiettivo di fare cassa per ripianare le rilevanti perdite, ma così operando nella millantata filosofia “del fare” rischia di ridurre la città di Ragusa ad un paesotto arretrato che si avviluppa su sé stesso nel vano tentativo di coprire la spesa corrente derivante dagli sprechi e che, purtroppo, avrà sempre meno risorse per investimenti che creano effettivo sviluppo. 

 

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