Approvata la Finanziaria Regionale: ecco i risvolti per la provincia di Ragusa tra cui 4 milioni per Iblea Acque e nuovi fondi per Ibla

Approvata a Palermo la Finanziaria regionale. Varie le ricadute per l’area iblea. Il tema più rilevante per il territorio è senza dubbio quello idrico. La Finanziaria regionale prevede infatti un’anticipazione finanziaria di 4 milioni di euro per Iblea Acque S.p.A., la società pubblica che gestisce il servizio idrico integrato dei dodici Comuni della provincia di Ragusa.

Si tratta di un intervento considerato vitale per garantire la continuità del servizio, messo a dura prova da reti obsolete, carenze strutturali e problemi di liquidità. Le somme, come stabilito dalla norma, non sono a fondo perduto, ma dovranno essere restituite alla Regione nell’arco di dieci anni senza interessi, a partire dal triennio successivo.

Un sostegno che assume anche un valore politico e strategico: difendere la gestione pubblica dell’acqua e scongiurare qualsiasi ipotesi di privatizzazione del servizio. Il contributo è vincolato a precisi obiettivi di efficienza: regolare riscossione delle tariffe, pagamento dei fornitori, installazione dei contatori e miglioramento della rete.

Sul punto sono intervenuti più parlamentari del territorio, a partire da Nello Dipasquale auspicando che queste risorse si trasformino poi in servizi maggiori per i cittadini. Ignazio Abbate ha parlato di una “boccata d’ossigeno vitale” per Iblea Acque, sottolineando come la norma rappresenti “un patto di efficienza” tra Regione e gestore pubblico. Giorgio Assenza (FdI) ha evidenziato come il Fondo perequativo permetterà di evitare interruzioni del servizio, restituire ai Comuni le anticipazioni sostenute e avviare un piano concreto di efficientamento delle condotte.

Acqua e agricoltura: 5 milioni per laghetti e reti irrigue

Sempre in tema idrico, ma con uno sguardo rivolto al comparto primario, la Finanziaria stanzia 5 milioni di euro per la realizzazione di laghetti aziendali, interaziendali e reti irrigue. Una misura nata dal confronto con il mondo agricolo – in particolare con Coldiretti – e pensata per aiutare le aziende a fronteggiare la crisi idrica e la siccità che colpiscono ciclicamente il Sud Est siciliano.

Per una provincia a forte vocazione agricola come Ragusa, leader in Sicilia per produzione orticola e serricola, si tratta di un investimento strategico che può incidere sulla competitività delle imprese e sulla tenuta occupazionale del settore.

Borghi, Ibla e Bandiera Blu: risorse per identità e turismo

Tra i risultati rivendicati dal deputato regionale Nello Dipasquale c’è il ripristino della legge su Ibla, inizialmente definanziata, che torna a essere sostenuta con circa 1,47 milioni di euro per il prossimo triennio. Fondi destinati alla valorizzazione di uno dei patrimoni storici e culturali più importanti della Sicilia.

Accanto a Ibla, la Finanziaria garantisce risorse anche ai Comuni Bandiera Blu e a quelli inseriti nel circuito dei Borghi più belli d’Italia, realtà che nel Ragusano rappresentano un volano fondamentale per il turismo sostenibile e per l’economia locale.

Comuni in difficoltà, migranti e affitti: le misure sociali

La manovra interviene anche sul fronte sociale e degli enti locali. Vengono rifinanziati gli interventi a sostegno dei Comuni interessati dai flussi migratori, come Pozzallo, ma anche Ragusa e Modica, riconoscendo il ruolo strategico e l’impatto economico e sociale dell’accoglienza.

Importante anche il capitolo affitti: approvato uno stanziamento di 5 milioni di euro per sostenere le famiglie con redditi bassi (ISEE fino a 10.000 euro) nel pagamento del canone di locazione. Il contributo base è di 3.000 euro, incrementabile di 200 euro per ogni figlio, una misura che risponde alle difficoltà abitative crescenti anche nel territorio ibleo.

Non mancano, infine, gli interventi per i Comuni in dissesto o predissesto finanziario, che potranno beneficiare di risorse dedicate per mantenere servizi essenziali e garantire la tenuta dei bilanci.

Il quadro regionale: una manovra da 1,5 miliardi

Nel complesso, la legge di Stabilità e il Bilancio 2026-2028 valgono circa 1,5 miliardi di euro. La Regione punta su lavoro, imprese, welfare ed enti locali.

Lavoro

Tre norme per l’occupazione, per 221 milioni l’anno:

  • Decontribuzione Sicilia: contributi fino al 10%, che salgono al 15% per assunzioni di donne, over 50, welfare aziendale, sostenibilità ESG o riduzione dell’orario a 35 ore.
  • Incentivi rafforzati fino al 60% per le piccole imprese in caso di investimenti.
  • Sicily Working: 21 milioni per attrarre lavoro da remoto e creare coworking (con ricadute potenziali anche nelle aree interne del Ragusano).

Imprese

  • Super Zes siciliana con 10 milioni aggiuntivi per il credito d’imposta.
  • 15 milioni per ristrutturazioni e riqualificazioni energetiche delle abitazioni.
  • Riduzioni ed esenzioni sulla tassa automobilistica per imprese, auto green e terzo settore.
  • Sostegno all’editoria (3 milioni per i giornali, 1 per l’editoria libraria).
  • Risorse per artigianato e agricoltura tramite Crias e assicurazioni contro eventi catastrofali.

Sociale e precariato

  • Aumento delle giornate per i forestali.
  • Stabilizzazione dei trattoristi ESA.
  • Incremento delle ore per ex Pip ed ex precari degli enti locali.
  • 12 milioni contro la povertà energetica.
  • 7,5 milioni per nuovi interventi sulla scuola.

Enti locali

  • 365 milioni per i trasferimenti ordinari ai Comuni.
  • 115 milioni per investimenti.
  • 108 milioni alle ex Province.
  • Risorse per rifiuti, dissesto, beni confiscati, strade e servizio idrico.

Le dichiarazioni: Schifani e Dagnino

Il presidente della Regione Renato Schifani ha parlato di una manovra “che guarda a sviluppo, lavoro e sociale”, sottolineando come per il terzo anno consecutivo la Sicilia abbia approvato il Bilancio nei termini, evitando l’esercizio provvisorio e rafforzando la credibilità dell’ente. Schifani ha inoltre annunciato che, dopo la parifica dei rendiconti, potranno essere utilizzati anche due miliardi di avanzo per nuovi investimenti.

L’assessore all’Economia Alessandro Dagnino ha evidenziato la coerenza della manovra con la visione economica del governo regionale: attrarre imprese, far rientrare i siciliani, sostenere l’occupazione stabile. Centrale, secondo Dagnino, anche il metodo della concertazione con parti sociali ed enti locali.

Speriamo bene

La Finanziaria regionale 2026-2028 si presenta dunque come una manovra ampia e articolata, ma per la provincia di Ragusa assume contorni particolarmente concreti: risorse per l’acqua, sostegno all’agricoltura, ai Comuni, ai borghi storici e alle famiglie in difficoltà. Un insieme di interventi che, se attuati con efficacia, possono incidere in modo significativo sulla qualità della vita e sulle prospettive di sviluppo del territorio ibleo.

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