APPALTO PER IL SERVIZIO DI VIGILANZA DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA: LA GDF DENUNCIA UNDICI PERSONE

Dopo lunghe e laboriose indagini, delegate dal Procuratore della Repubblica di Ragusa, Dott. Carmelo Petralia, circa la gara d’appalto bandita dal Comune di Ragusa nell’Ottobre 2011, riguardante l’affidamento del Servizio di Vigilanza degli Impianti di Sicurezza e di Vigilanza Integrale del Palazzo di Giustizia di Ragusa, per un importo a base di gara di 1.214.190,00 Euro oltre all’IVA, la Sezione di Polizia Giudiziaria della GDF presso la Procura della Repubblica e il Tribunale di Ragusa, ha denunciato complessivamente undici persone per le quali è stata avanzata, da parte della Procura richiesta di rinvio a giudizio.

I denunciati dovranno comparire davanti al Giudice dell’Udienza Preliminare del Tribunale di Ragusa per rispondere dei reati di truffa aggravata e continuata in concorso, turbata libertà degli incanti, falsità ideologica ed abuso d’ufficio.

Il complesso lavoro investigativo ha permesso di far luce su un’articolata truffa, architettata da S.C., rappresentante legale della società di vigilanza “Sicilia Police S.r.l.” di Catania, vincitrice dell’appalto con un ribasso del 24,47% ed un’offerta pari a 919.364,97 Euro.

La Società in concorso con T.F., Direttore Tecnico della Società e C.M., professionista etneo con incarico di Consulente del Lavoro, sono accusati inoltre di aver cagionato all’INPS un danno patrimoniale di rilevante entità, presentando, senza possedere i requisiti previsti dalla legge, le certificazioni attestanti il diritto di beneficio degli sgravi contributivi dovuti per l’assunzione di lavoratori in mobilità assunti a tempo indeterminato, ex art 25, comma 9 della Legge 223/1991, nonché mediante l’illecito utilizzo del codice aziendale “5Q”, rilasciato per altri lavoratori della medesima società da Settembre 2012 a Marzo 2014, inducendo in errore l’Ente, il quale ha erogato un ingiusto profitto che consisteva in sgravi contributivi non dovuti.

Le indagini dei militari della GDF hanno permesso di accertare per i medesimi soggetti della società “Sicilia Police” responsabilità penali, per aver turbato la libertà degli incanti, nella gara bandita dal Comune di Ragusa, relativa al servizio di vigilanza presso il Palazzo di Giustizia in concorso con Funzionari e Dirigenti del Comune presentando alla Commissione di Valutazione documentazione falsamente attestante la congruità del costo del personale rispetto all’offerta di ribasso, al fine di ottenere, in maniera illecita gli sgravi contributivi.

Sono, inoltre, accusati dei reati di abuso d’ufficio e falso ideologico anche un Dirigente e due Funzionari del Centro per l’Impiego di Ragusa, per non aver effettuato, in qualità di Pubblico Ufficiale, in concorso con i vertici della predetta società di vigilanza, i dovuti controlli d’ufficio sui requisiti ai fini dei benefici ex Legge 223/1991, indicati nelle domande con l’indebito successivo rilascio di certificazioni attestanti il possesso dei requisiti per l’iscrizione nelle liste regionali di mobilità dei dipendenti dell’ex società che si occupava della vigilanza al Palazzo di giustizia di Ragusa, nonché due Dirigenti ed un Funzionario del Comune di Ragusa, quali Presidente del Seggio di Gara, Presidente e Componenti della Commissione Valutazione, per aver dato parere positivo alle “giustificazioni” riguardo la congruità del costo del personale delle due società di vigilanza, in violazione a quanto previsto dal bando di gara sulla procedura del cambio di appalto e degli obblighi prestabiliti, da parte dell’impresa aggiudicataria, sulla salvaguardia dei livelli occupazionali e di anzianità, favorendo la loro assunzione tramite l’irregolare iscrizione dei lavoratori nelle liste di mobilità regionali.

Il medesimo reato di abuso d’ufficio viene anche contestato ad un funzionario dell’INPS di Catania, il quale nello svolgimento delle proprie funzioni di servizio ed in violazione delle norme di legge che regolano la Pubblica Amministrazione, ha omesso di effettuare il dovuto controllo sui requisiti per il rilascio alla società “Sicilia Police”.

Il reato di abuso di ufficio viene contestato anche ad un Dirigente dell’Assessorato Regionale Dipartimento Lavoro ed Impiego di Palermo, per non aver effettuato i previsti controlli sui requisiti di legge delle istanze ex legge 223/1991, in precedenza acquisite ed inviate dal Centro per l’Impiego di Ragusa, rendendo pertanto possibile l’indebito rilascio, da parte dell’Assessorato, dei relativi decreti di iscrizione dei lavoratori nelle previste Liste Regionali di Mobilità.

 

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