È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
ALESSANDRO FERRARA O DELL’INCOERENZA
09 Set 2011 06:40
Ce l’ha messa tutta il Sovraintendente ai Beni culturali di Ragusa per farci fare una brutta figura. Quando avevamo capito che dopo la bocciatura da parte del Tar di Catania del Piano Paesistico bisognava ridiscutere lo stesso strumento e apportare le modifiche richieste con qualche migliaio di osservazioni provenienti dal cosiddetto “territorio” (enti pubblici, forze imprenditoriali, comuni, provincia, agricoltori, commercianti etc etc etc) ma soprattutto alla luce delle decisioni della Commissione “speciale” nominata dalla Regione Sicilia (parola del Governatore Lombardo) per risolvere il caso e soprattutto quando ricevendo una delegazione dell’Mpa capitanata dal consigliere provinciale Pietro Barrera, dice di nvoler risolvere “tecnicamente” lo strumento di programmazione ecco che Ferrara fa sapere in modo del tutto “garibaldino” (senza offesa per Garibaldi) che ricorrerà al Consiglio di Giustizia amministrativa di Palermo contro la sentenza del Tar.
Ora per quel poco che capiamo di diritto amministrativo, il provvedimento della sezione catanese del Tribunale amministrativo regionale sostanzialmente azzera l’efficacia del piano e quindi si può lavorare sullo stesso strumento, aggiustandolo, recependo le osservazioni che si possono recepire, sentire con una megaconcertazione il territorio e rifare il tutto in maniera persino elegante senza creare contrasti e inasprire “la lotta”. E poichè la bocciatura del Tar riguardava essenzialmente la mancanza di concertazione con gli enti che hanno diritto a dire la loro sul Piano, non c’era bisogno di consegnare alla “talpa” di turno il nocciolo della sua decisione: bastava convocare tutti gli interessati e da solo o con l’aiuto della Commissione ” lombardiana” aggiustare tutto (ove possibile) e ridecretare il Piano. Perchè scegliere la strada (costosa peraltro ) della guerriglia? Gradiremmo saperlo!
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