AL GARIBALDI DI MODICA L’OTTIMO TESTO DI GIANNI CLEMENTI

Un soggiorno, un tavolo, una credenza i cui cassetti custodiscono decenni di piccoli segreti, nessuna finestra: in un ambiente claustrofobico, volutamente senza finestre, si consuma la logorante quotidianità di Rosaria e Addolorata.

Paola Tiziana Cruciani e Alessandra Costanzo sono le due straordinarie protagoniste di “Sugo finto, ieri sera in scena al Teatro Garibaldi, testo che porta la firma infallibile di Gianni Clementi.

Sorelle, zitelle, insieme a lavoro, insieme a casa, divise da un’incomunicabilità che sembra irrisolvibile, il simbolo della vita di Rosaria e Addolorata diventa quel “sugo finto” posticcio che si preparano per cena. La contrapposizione tra due modi diversi di vedere la vita – la maggiore assennata e risparmiatrice, la minore protesa verso l’appagamento di piccoli desideri materiali -, questa lotta continua nell’arena domestica, si riducono alla frustrazione di una solitudine senza pari.

Accade però qualcosa nella vita di Rosaria e Addolorata che vedrà i loro ruoli invertirsi: Rosaria ha un ictus e Addolorata è costretta ad occuparsi della sorella ormai muta e paralizzata, ma può finalmente cominciare a spendere i soldi faticosamente guadagnati in tanti anni di  lavoro. Rosaria, però, ha ancora un’arma contro la sorella, smettere di mangiare e bere: un ricatto con il quale, alla fine e nonostante tutto, ancora una volta avrà la meglio. Come a dire che, nella finzione così come nella realtà, spesso accadono cose che possono mettere in discussione equilibri che, sebbene apparentemente conflittuali, sono gli unici possibili. 

Il prossimo spettacolo in programma nella Stagione di Prosa della Fondazione Teatro Garibaldi è “Gran Varietà”, il 24 febbraio. 

Tutte le informazioni sulla Stagione e sul botteghino sono disponibili su www.fondazioneteatrogaribaldi.it.

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