Ai domiciliari direttore dell’ispettorato del lavoro di Siracusa: l’accusa è di corruzione

Due arresti domiciliari, un divieto di esercitare la professione di consulente del lavoro e altri due di esercitare uffici direttivi presso persone giuridiche e imprese. Questo il bilancio di una operazione portata a termine dalla guardia di finanza di Siracusa nell’ambito di una inchiesta per un presunto giro di corruzione all’Ispettorato territoriale del lavoro (Itl).

Ai domiciliari sono finiti il direttore dell’Itl e una sua persona di fiducia che avrebbe svolto il ruolo di intermediario tra l’Ispettorato e le aziende. Le misure interdittive, invece, riguardano due imprenditori operanti nel settore della vigilanza privata e un consulente del lavoro. La Procura di Siracusa ipotizza i reati di corruzione, concussione e rivelazione di segreto d’ufficio ad opera di dirigenti e funzionari dell’Ispettorato. Questi, in cambio di “utilità di varia natura”, avrebbero condizionato la pianificazione e l’esito delle ispezioni in favore di diverse imprese.

Secondo le fiamme gialle esisteva un “consolidato circuito corruttivo alimentato da solidi legami di amicizia che univano corrotti e corruttori”. Gli investigatori della Compagnia di Noto, che hanno portato avanti le indagini, illustrano il dettaglio di una presunta corruzione: davanti ad alcuni controlli sulla regolarità contributiva e previdenziale da parte di un istituto di vigilanza privata, i funzionari dell’Ispettorato, “su disposizione del loro direttore”, non avrebbero contestato alcuni rilievi emersi. In cambio, secondo la ricostruzione della guardia di finanza di Siracusa, il rappresentante legale della società, “con la compiacenza” del proprio consulente del lavoro, avrebbe concesso l’assunzione di una persona segnalata dallo stesso direttore dell’Itl. In parallelo, tuttavia, l’Inps aveva proseguito i suoi controlli elevando multe per 80mila euro per violazioni amministrative.

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