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AFFIDAMENTO IN COMODATO DELLO STADIO CAITINA – “ANNULLARE IN AUTOTUTELA IL CONTRATTO
06 Set 2012 18:50
Modica non può fare a meno ne’ dello Stadio Vincenzo Barone ne’ dello Stadio Caitina.
Il Vincenzo Barone è stato e dovrà continuare ad essere il tempio del calcio a Modica, il Caitina potrebbe essere il valore aggiunto non solo per il calcio ma anche per altre discipline sportive.
In questi quattro anni e mezzo di Amministrazione Buscema-Riccardo Minardo & C. il Vincenzo Barone e lo Stadio Caitina sono stati quasi del tutto abbandonati. Solo grazie all’Ente Provincia ed a chi in essa ci ha creduto fortemente, il Vincenzo Barone è stato di recente restaurato e restituito alla Città rappresentando oggi una eccellenza fra le strutture sportive destinate al Calcio. Questo è un dato di fatto incontrovertibile di cui non si può che prenderne atto favorevolmente. Inutili i tentativi maldestri di chi nelle ultime settimane ha tentato di spostare l’attenzione sul Vincenzo Barone facendo le pulci e cercando il pelo nell’uovo, commettendo una gaffe dietro l’altra, palesando l’invidia per quanto realizzato dalla Provincia, il tutto per nascondere l’incapacità (del Sindaco e dell’Assessore allo Sport) ad affrontare la questione dello Stadio Caitina ridotto oramai ad un campo di patate.
La ciliegina sulla torta o forse sarebbe meglio dire “l’emblema della incapacità ed inadeguatezza politica-amministrativa dell’attuale Giunta” risulta essere l’affidamento dello Stadio Caitina in comodato d’uso per 20 anni alla Società Modica Calcio nella persona del Presidente pro-tempore l’Imprenditore Cundari.
In linea generale diciamo che è condivisibile il coinvolgimento dei privati nella gestione delle strutture sportive, ma a condizione che ciò avvenga nell’assoluto rispetto della Legge, con ricadute certe a favore dell’Ente Pubblico e soprattutto con la finalità costituita dalla tutela del superiore e preminente interesse della collettività.
Nel caso in specie, dopo un primo esame delle delibere adottate dalla Giunta Comunale e degli atti ad esse allegati, abbiamo motivo di ritenere che il contratto di comodato sia un atto viziato sotto parecchi profili.
Si tratta di un atto tardivo rispetto alle esigenze della Modica Calcio, infatti il Sindaco e l’Assessore allo Sport si sarebbero dovuti attivare subito dopo la fine dello scorso campionato, cioè oltre 4 mesi addietro, e non in “zona cesarini” cioè a nuovo campionato iniziato e con la nostra squadra già costretta a giocare a Scicli, evidenziando altresì che la squadra ha potuto effettuare la preparazione pre-campionato grazie proprio alla disponibilità del Vincenzo Barone.
La selezione del privato mediante avviso pubblico è andata deserta più volte, probabilmente ciò è derivato anche dal fatto che la procedura di evidenza pubblica è stata adottata in fretta (dal 27 giugno al 3 luglio, quindi per soli 7 giorni) senza che venisse adeguatamente resa nota e pubblicizzata.
Ci sembra assurdo che si possa affidare per 20 anni ad un privato un bene del Comune senza che tale decisione sia sottoposta all’approvazione del Consiglio Comunale come prevede la Legge.
In ogni caso il coinvolgimento del Consiglio, cioè dell’organo che rappresenta istituzionalmente l’intera Città, sarebbe stato ed è tutt’ora un atto dovuto in ragione della “competenza esclusiva” del consiglio medesimo sia perché trattasi di un bene della Città di cui non ne possono disporre a loro piacimento gli amministratori che semmai possono avanzare specifica proposta all’organo consiliare e sia per lo “sfruttamento commerciale dello Stadio, la gestione della pubblicità, etc.”.
I vantaggi economici sono smisuratamente a favore del privato, mentre quelli per il Comune risultano quasi inesistenti ed insignificanti.
Nel contratto di comodato, annidato nell’articolo 7 denominato “oneri a carico del comodatario – servizi sportivi”, dopo una lunghissima descrizione di oneri-servizi è riportato un comma di cinque righe grazie al quale il Comune di Modica, al fine di far recuperare al “privato” i costi e gli investimenti sostenuti per la manutenzione del campo di calcio, consente al Concessionario (il privato) “LO SFRUTTAMENTO COMMERCIALE DELL’IMPIANTO SPORTIVO SEMPRE PER 20 ANNI”. In poche parole il “privato”, per se o anche per terzi sub concessionari, potrà aprire “bar ed attività commerciali connesse all’attività sportiva”, organizzare “manifestazioni culturali, eventi musicali (es. CONCERTI A PAGAMENTO) ed artistici” e chissà cos’altro!
Altro ingente vantaggio economico per il “privato” è costituito dal fatto che il Comune gli ha affidato tutta la pubblicità cartellonistica, fonica o di qualunque altro tipo, sia all’interno dello stadio che nelle aree esterne di pertinenza; il Comune ha rinunciato a qualunque introito in quanto, si dice sempre nel contratto, che la pubblicità sarà curata direttamente dal “privato” o tramite suo delegato, il tutto con esclusiva competenza, cura e profitto del comodatario (il privato).
Alla faccia del preminente interesse della collettività e delle ricadute economiche per il Comune!
In virtù di quanto sopra, vista la presenza di diversi dubbi e vizi nella procedura seguita, riteniamo che sia necessario fare chiarezza su questo affidamento diretto effettuato dalla Giunta Buscema e nelle more che l’argomento venga discusso in consiglio, atteso che trattasi di un atto adottato da un organo incompetente (la Giunta Comunale) sottratto alla competenza esclusiva del Consiglio Comunale, INVITIAMO il Sindaco e la Giunta, il Dirigente competente ed il Segretario Generale, ciascuno per le rispettive funzioni e competenze, a valutare l’opportunità di “annullare in autotutela” il contratto di comodato e gli atti ad esso collegati al fine di adeguarli alle norme di Legge vigenti in materia.
Qualora tale nostra proposta non dovesse essere presa in considerazione, non escludiamo l’eventualità di informare le competenti autorità amministrative e giudiziali affinché verifichino lo stato dei fatti e se del caso adottino gli atti rettificativi consequenziali.
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