Aeroporto di Comiso: sit-in del Partito Democratico. Dipasquale: “Pronti a spostare la protesta a Catania”

Il clima di tensione è stato palpabile stamani davanti all'aeroporto Pio La Torre di Comiso, dove si è svolto un sit-in di protesta organizzato dalla federazione provinciale del Partito Democratico di Ragusa, contro la decisione di Ryanair di sospendere le rotte da e per Comiso all'apertura della stagione estiva. Indignazione per la scelta della compagnia aerea irlandese, definita dai presenti "grave e insensata". Sottolineata la disparità di trattamento rispetto ad altri aeroporti minori in Italia.  La notizia della sospensione dei voli ha suscitato preoccupazione tra i cittadini e gli operatori del territorio, che vedono nell'aeroporto di Comiso una risorsa strategica per lo sviluppo economico e turistico della zona. Secondo l'onorevole Nello Dipasquale, la soluzione proposta dalla Regione Siciliana, ovvero l'arrivo di AeroItalia con le rotte per Forlì, Bergamo e Fiumicino, non può essere considerata una vera alternativa, visto che la tratta per Forlì era già presente prima della rottura tra SAC e Ryanair.

LE DICHIARAZIONI DELL'ON. NELLO DIPASQUALE 
“Quello che sta succedendo all’Aeroporto Pio La Torre di Comiso, con la decisione di Ryanair di lasciare lo scalo all’apertura della stagione estiva, è grave e insensato rispetto anche a quanto accade in altre realtà: sembrerebbe una scelta deliberata per danneggiare questo territorio. Le rotte previste da Ryanair su Comiso per la stagione estiva erano in totale sette – spiega Dipasquale – mentre altrove la situazione è completamente diversa: a Trapani, un altro aeroporto minore, le rotte della compagnia irlandese sono 24. Dopo la sospensione dei voli la presidenza della Regione Siciliana informato che a subentrare a Ryanair su Comiso, dal 15 maggio, sarà AeroItalia con le tratte per Forlì, Bergamo e Fiumicino… È del tutto evidente che questa non può essere considerata in alcun modo una soluzione, considerando, poi, che la tratta AeroItalia per Forlì era già presente prima della rottura tra SAC e Ryanair. La verità è una e una sola – continua l’esponente dem – gli aeroporti minori di Sicilia hanno bisogno di un piano strategico regionale complessivo, una strategia unica e, come accade in tutti gli aeroporti minori del Paese, la Regione deve stanziare dei fondi specifici per avviare un confronto con le compagnie aeree e stabilire le rotte per ogni scalo in modo preciso e costante. In altre regioni d’Italia spendono ogni anno decine di milioni di euro per sostenere gli aeroporti minori e, frequentemente, solo per Ryanair. Servono soluzioni, servono subito – conclude Dipasquale – e se non dovessero arrivare il Partito Democratico è pronto a spostare la protesta all’Aeroporto di Catania”.


LE DICHIARAZIONI DEL CANDIDATO SINDACO DI RAGUSA, RICCARDO SCHININA'
"A Comiso per contestare e contrastare la decisione assunta da Ryanair di eliminare tutte le tratte da e per Comiso nei prossimi mesi, lesiva del nostro territorio e delle legittime aspettative dei passeggeri e di quanti stavano programmando di raggiungere la nostra provincia. Come sempre, è stato tempestivo e pratico l’on. Nello Dipasquale che ha già fatto inserire un’audizione su questo importantissimo argomento nella seduta della Commissione Ambiente e Territorio in programma il prossimo 27 aprile. Alzare la voce e protestare, come in tante occasioni ribadito e confermato, è necessario per non subire supinamente quanto si sta consumando ai danni della nostra provincia e a cascata del comune capoluogo con evidenti ricadute nefaste nei flussi turistici e dunque in quelli economici, oltre al problema di immagine che tutto ciò comporta. Progressivamente, dinnanzi il silenzio di tanti amministratori, stiamo perdendo credibilità ed autorevolezza. Oggi la questione riguarda l’aeroporto di Comiso, come ha riguardato nei mesi e anni antecedenti la Camera di Commercio, l’Asi, la Banca d’Italia, l’Università. Ritengo che oltre al primo cittadino del territorio di Comiso, tutti i sindaci della provincia con in testa il sindaco di Ragusa devono avere voce in capitolo su un’infrastruttura che riguarda l’intero territorio ibleo e oserei dire anche il sud-est della Sicilia. Il sindaco di Ragusa deve protestare per questo ennesimo atto di sopraffazione che si sta consumando, deve alzare la voce e compiere tutti i passaggi che ritiene congrui per scongiurare tutto ciò e deve informare i cittadini su quanto sta mettendo in campo, in assoluta sinergia con gli altri sindaci della provincia. Io, lunedì sarò a Comiso a protestare insieme al Partito Democratico e a quanti ritengono che questo territorio deve essere difeso con i denti, a prescindere dalla parte politica a cui si appartiene, non limitandosi a pronunciare, ancora una volta, la frase: non è di mia competenza!”

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